Tavecchio: “Mai chiesto il sorteggio arbitrale, l’AIA tra i cardini del sistema sportivo”
giovedì 12 febbraio 2015
Nessuna apertura al sorteggio arbitrale, ma la semplice constatazione che un’eventuale discussione in merito andrebbe affrontata in occasione del Consiglio federale e tenendo in massima considerazione la posizione dell’AIA sull’argomento. E’ quanto ha ribadito il Presidente della FIGC Carlo Tavecchio intervenendo al microfono di ‘Tutti convocati ‘ su ‘Radio 24’: “Non mi sono mai espresso sulla modalità di gestione del sistema delle designazioni arbitrali – ha chiarito – mi sono limitato a dire che l’AIA è uno dei cardini del sistema sportivo e che le richieste vanno valutate nelle sedi opportune. Non ho fatto nessuna apertura al sorteggio, queste decisioni non sono di competenza del presidente. Se ne discuterà eventualmente in Consiglio Federale tenendo conto del parere determinante dell'AIA".
Tavecchio ha sottolineato la massima attenzione dedicata dalla FIGC al mondo arbitrale: “L'AIA ha ottenuto da questa presidenza cose che non ha ottenuto in 50 anni. Uno dei primi provvedimenti è stato il riconoscimento del codice fiscale per tutte le sezioni arbitrali, un'opportunità in più per generare risorse sul territorio. Abbiamo poi introdotto norme più severe circa le sanzioni per chi commette atti di violenza verso i direttori di gara con provvedimenti di natura economica e abbiamo assegnato un funzionario per il marketing dell’AIA".
Di fronte al taglio dei contributi da parte del CONI, anche la riduzione della spesa arbitrale è stata limitata: “Ho chiesto una decurtazione dell'8%, che non è fatta per gli arbitri di Serie A e Serie B. Ho chiesto che si faccia una valutazione sul territorio delle designazioni oltre un certo numero di chilometri. Riconosco che l’AIA è una fonte di volontariato, però la questione interessa il complesso delle 700mila partite l'anno. Davanti ad uno studio tecnico della questione, si possono ottenere dei risparmi. Rispetto ai 25 milioni in meno che ci ha dato il CONI, l'incidenza dell'AIA dovrebbe essere relativa. I fondi che noi riceviamo dal Coni, quindi pubblici, sono per la maggior parte attribuiti all'AIA, che ha un budget di circa 50 milioni".
Il Presidente federale è poi tornato sull’incontro di lunedì a via Allegri con Antonio Conte: “Era un appuntamento già fissato e la questione Conte nasce da una strumentalizzazione. L’importante era che il campionato 2015/2016 finisse entro il 15 maggio e la finale di Coppa Italia andasse di concerto. La Lega ha anticipato le semifinali di Coppa Italia al 2 marzo e, non potendo sapere chi andrà in finale di Champions, di Europa League e via dicendo, ha dato la massima disponibilità a venirci incontro. Forse Conte si aspettava una dichiarazione più esplicita, ma con un campionato a 20 squadre è impossibile. Se non portiamo a casa la riduzione delle squadre di Serie A avremo sempre problemi”.
Il legame con il Ct resta saldo e Tavecchio non ha mai dubitato della bontà della scelta fatta in estate: “Conte – ha rivelato - mi ha detto guardandomi negli occhi che resterà alla Nazionale e che rispetterà il contratto”. E sulla notifica di chiusura indagine sul Calcioscommesse da parte della Procura di Cremona, il presidente della FIGC ha ricordato che "la Costituzione prevede che la colpevolezza è accertata solo dopo l'ultimo grado di giudizio e noi la rispetteremo".
Ultima battuta sulla delicata situazione del Parma: “Siamo carenti di garanzie per l'accesso ai campionati. Non è possibile che non ci siano norme chiare. Mi piace il modello inglese per l'acquisizione dei club e stiamo pensando ad una norma di garanzia che vada oltre a quella inglese”.