Tavecchio premia la terna della finale Mondiale: “Grande rispetto per gli arbitri”
venerdì 29 agosto 2014
"Non possiamo più permetterci di sbagliare. Ogni stagione ha i suoi fermenti, bisogna sfruttare questi due anni per le riforme, che al calcio servono come quelle per il Paese, ma se non troveremo fra di noi collegialità e comportamenti consoni, allora sarà dura". Questo il monito del presidente della FIGC Carlo Tavecchio, intervenuto a Coverciano in occasione del consueto incontro con gli arbitri della Can A e B alla vigilia dell’inizio dei campionati.
Il presidente federale ha premiato la terna che ha ben diretto la finale del Mondiale brasiliano, regalando un orologio con lo stemma della FIGC e ricevendo in dono da Nicola Rizzoli e dai due assistenti Andrea Stefani e Renato Faverani una delle divise autografata con cui Rizzoli ha arbitrato la finale tra Germania e Argentina, un cimelio che Tavecchio donerà a sua volta al Museo del Calcio di Coverciano. Il premio ‘Giovanni Mauro’ è stato invece assegnato a Luca Banti, quale arbitro della massima categoria particolarmente distintosi nella passata stagione.
"Ho grande rispetto per la classe arbitrale - ha continuato Tavecchio - sono stato tra i primi a volerla in Consiglio federale. I direttori di gara sono in assoluto i primi giudici durante i novanta minuti di gara. L'auspicio è che si vada sempre più verso un'Italia che abbia stadi senza barriere e rispetti il primo giudice in campo, le tensioni di un sistema non possono sfociare contro una singola persona".
Il numero uno della FIGC, dopo aver fatto l’in bocca al lupo all’Under 21 per i due impegni decisivi per la qualificazione ai play off dell’Europeo con Serbia e Cipro, si è rivolto al neo Ct Antonio Conte, presente in sala insieme al Team Manager Gabriele Oriali: “Gli auguro di riportare la nostra federazione ai livelli che le competono, forse ha responsabilità più grandi di me. Le riforme devono partire dalla base, coinvolgendo i centri giovanili federali, creando un'organizzazione di scouting. Oggi le società si affidano solo alle proprie organizzazioni”.
All’incontro con gli arbitri e con il loro presidente Marcello Nicchi, a cui hanno preso parte i componenti del Comitato Nazionale AIA e i Responsabili degli Organi Tecnici Nazionali, erano presenti alcuni dei massimi dirigenti del nostro calcio, tra i quali i vicepresidente vicario della FIGC e presidente della Lega di Seria A Maurizio Beretta, il vicepresidente federale e presidente della Lega Pro Mario Macalli, i presidenti di Aic e Aiac Damiano Tommasi e Renzo Ulivieri, il direttore generale della Lega di Serie A Marco Brunelli, il presidente della Lega Serie B Andrea Abodi, il vicepresidente vicario della Lnd Alberto Mambelli, il direttore generale della Figc Antonello Valentini e il segretario federale Antonio Di Sebastiano.
"Dobbiamo fare fronte comune – ha dichiarato il vicepresidente federale vicario Beretta - a una fase che sembra godere delle difficoltà del calcio italiano. Il nostro mondo è sempre meno disposto ad accettare l'errore, il clima che ci circonda complessivamente non è facile. Voglio mandare due messaggi: innanzitutto serve sempre più attenzione, preparazione e capacità di spiegare cosa si è fatto. Serve poi anche una forte coesione del nostro mondo".
“Auguro agli arbitri di Serie A e B – ha concluso il numero uno dell’AIA Nicchi - un buon campionato. Sono di estrema qualità, a livello tecnico ed umano, così come i nostri trentacinquemila arbitri che non hanno visibilità. Il nostro mondo arbitrale è libero, autonomo, preparato e con orgoglio lo presento al nostro presidente federale, che spero ne andrà sempre orgoglioso".
foto: Alessandro Cinque