Tavecchio: “Siamo vigili sul sistema, pronti a intervenire nei limiti delle nostre competenze”
lunedì 25 maggio 2015
“Se oltre ai problemi ora evidenti ne emergeranno altri in Lega Pro e, qualora ricadessero nelle condizioni di commissariamento, sarò il primo ad adottarlo”: a parlare così, intervenendo ai microfoni di Radio Anch’io Sport, è il presidente della FIGC Carlo Tavecchio, interpellato in merito alle ultime vicende. “Siamo vigili sul sistema. La Lega Pro – ha specificato il presidente federale - ha un problema civilistico sul bilancio e uno politico sulla guida: il 4 giugno il Consiglio direttivo deciderà sulla convocazione dell’assemblea, aspettiamo quella data altrimenti interverremo, ma sempre nei limiti delle nostre competenze. Le Leghe dal punto di vista civilistico sono indipendenti. C’è solo uno strumento, il commissariamento: per deciderlo, si devono verificare gravi irregolarità amministrative o i campionati che non procedono”.
Analizzando la situazione, Tavecchio sottolinea come sia impossibile “controllare un sistema se non hai un database e per questo ho proposto un'anagrafe, un casellario sportivo per individuare tutti gli iscritti come dirigenti che sono circa 200 mila. C'è qualche migliaio di soggetti che non ha a che fare con il mondo del calcio e che opera per interessi personali e profitti illeciti. Non è possibile che un soggetto fallisca 6-7 volte e abbia ancora delle titolarità nelle società”.
Per quanto riguarda le dichiarazioni del presidente del Consiglio Matteo Renzi, che nei giorni scorsi si è detto pronto ad intervenire sul mondo del calcio, Tavecchio replica: “Sono presidente della Federcalcio da 9 mesi. Stiamo facendo un grande lavoro di controllo e prevenzione intervenendo in maniera drastica sui bilanci, sui giovani e sulle rose. Posso mettermi a disposizione di chiunque, ma ho la coscienza pulita. Le scommesse a suo tempo erano un reato, non l’ho cambiato io il codice penale”.
Alla domanda su una eventuale ricandidatura alla guida della FIGC al termine del suo mandato, Tavecchio ammette: “Se porto a termine i miei progetti sì. Per me è diventata una sfida. Ero in un mondo tranquillo come quello dei dilettanti, ma non ci può alzare la mattina e sentire tutto il mondo andare contro la Federazione. Io sono qui a difesa della Federcalcio, per farlo ho bisogno di soggetti che mi diano una mano e li sto trovando”.