Terminato a Roma il programma di formazione FIGC su integrity, antirazzismo e inclusione
lunedì 19 marzo 2018
Si è chiuso questo pomeriggio il secondo programma di formazione FIGC dedicato ai temi dell’integrity, dell’antirazzismo e dell’inclusione. L’appuntamento, che rientra tra gli incontri obbligatori previsti dal Sistema delle Licenze Nazionali per la stagione sportiva 2017/2018, è stato organizzato allo Stadio Olimpico di Roma e ha coinvolto i rappresentanti di tutte le società professionistiche.
Ad aprire i lavori è stato il vice direttore generale della Federazione, Francesca Sanzone, che ha sottolineato la centralità degli argomenti trattati e l’importanza del confronto tra le varie componenti del calcio per diffondere i valori della lealtà e della legalità. Un concetto condiviso anche dal responsabile della comunicazione UEFA, Peter Klomp, che ha presentato la campagna di sensibilizzazione #EqualGame (“Non importa chi sei, da dove vieni o come giochi: chiunque può godersi il calcio”, questo il messaggio veicolato) e le strategie per favorire l’inclusione nel calcio e negli stadi europei.
Di inclusione ha parlato anche Jochen Kemmer, Project Manager del CAFE - Centre for Access to Football in Europe - partner della UEFA che gestisce e coordina il progetto del Disability Access Officer, una figura obbligatoria ai fini del rilascio della Licenza UEFA.
Dopo la colazione di lavoro, il programma è ripreso con l’intervento del giornalista e collaboratore AIC Pierpaolo Romani, che ha presentato il rapporto ‘Calciatori sotto tiro’, portando alla luce i principali casi di violenza verbale (e non solo) nei confronti di giocatori professionisti e dilettanti. La giornata si è poi chiusa con un focus sull’integrity dell’avvocato Marcello Presilla, responsabile in Italia di Sportradar, azienda leader nel monitoraggio dei flussi di scommesse, che ha illustrato rischi e conseguenze del fenomeno del match-fixing.