Un clima di collaborazione e confronto tra club di Lega Pro e arbitri
martedì 25 gennaio 2011
Il clima di confronto costruttivo che si era già respirato negli incontri tra arbitri e dirigenti di Serie A e Serie B (in quel caso esteso anche ad allenatori e capitani), è stato il leit motiv della riunione tra quadri arbitrali e rappresentanti dei club di Lega Pro, svoltosi oggi a Coverciano alla presenza del presidente FIGC Giancarlo Abete, del Vice Presidente Figc e Presidente della Lega Pro Mario Macalli, del Presidente dell’AIA Marcello Nicchi e del responsabile della Can Pro Stefano Farina.
“La linea del confronto – ha commentato Abete al termine della riunione – continua a pagare: ritengo che, come nelle precedenti riunioni, usciamo anche oggi da questo appuntamento con una rinnovata volontà di collaborazione tra chi gestisce i club e chi in campo è chiamato a giudicare con indipendenza e imparzialità”. “E’ stato – aggiunge Macalli - un incontro soddisfacente, al quale ha preso parte un numero considerevole di società, svoltosi nel rispetto reciproco delle posizioni dei dirigenti e dei vertici arbitrali. Ripeteremo presto questo tipo di confronti, possibilmente alla presenza degli allenatori e dei capitani dei club”.
Nell’aula magna del Centro Tecnico Federale, il confronto di metà campionato è stata l’occasione per i dirigenti dell’AIA di illustrare i criteri con cui i direttori di gara stanno affrontando questa stagione. “E’ stato un incontro proficuo – ha commentato Farina – nel quale abbiamo messo in evidenza i criteri con cui stiamo lavorando, in particolare la scelta di puntare su un ringiovanimento arbitrale. Da parte delle società c’è stato un concreto interesse, abbiamo ricevuto tante domande, credo che sia stato il punto di partenza per avvicinare sempre di più le società agli arbitri in una dimensione di collaborazione e di confronto”. Temi al centro della discussione sono stati le situazioni principali di controversia, a cominciare dalle trattenute in area, la collaborazione tra arbitri ed assistenti, con i club che hanno insistito sulla necessaria uniformità di giudizio da parte degli arbitri.