Uva: “Impiantistica e politiche giovanili sono i pilastri per il futuro del nostro calcio”
lunedì 3 luglio 2017
Per assicurare un futuro roseo al calcio italiano è indispensabile puntare sull’impiantistica e sulle politiche giovanili e continuare ad investire nella crescita del movimento femminile, con la consapevolezza che anche la tecnologia, per mezzo della VAR (Video Assistant Referees), possa dare un contributo significativo, pur non potendo essere la panacea di tutti i mali: ne è convinto il direttore generale della FIGC Michele Uva, ospite questo pomeriggio de ‘La Politica nel Pallone’ su Gr Parlamento.
"Sono 162 i nuovi stadi costruiti in Europa negli ultimi 10 anni – ha ricordato Uva - di questi solo 3 in Italia. Una percentuale ridicola e imbarazzante. Questo è un filone importante per ridare stabilità al nostro calcio, senza il quale non c'è futuro. Impiantistica e politiche giovanili sono i due pilastri su cui fondare il rinnovamento del nostro pallone. Ci vorrà tanto tempo, oggi non ci sono più alibi, c'è una legge e tempi contingentati che permettono alle società di guardare ad una nuova impiantistica".
Se sull’impiantistica sportiva l’Italia paga ancora oggi il fatto di essersi mossa con colpevole ritardo, il lavoro portato avanti negli ultimi anni dalla FIGC per la valorizzazione del calcio femminile ha iniziato a portare i suoi frutti: “Stiamo investendo e la crescita si sta vedendo. La nostra Under 19 ha battuto Svezia e Norvegia e ad agosto sarà impegnata nella Fase Finale del Campionato Europeo. Il fatto che dalla prossima stagione ci sarà anche la Juventus darà ulteriore slancio e visibilità al calcio femminile. In Serie A ci sono anche il Sassuolo e l'Empoli e la Fiorentina si è laureata campione d'Italia. Bisogna partire anche dalla base, le Under 12 stanno crescendo e questo ci dà una prospettiva interessante per il futuro, sempre a medio-lungo termine”.
La Confederations Cup ha mostrato pregi e difetti della VAR, la cosiddetta ‘Moviola in campo’ che ha visto l’Italia recitare un ruolo di primo piano nella sperimentazione e che dalla prossima stagione sarà utilizzata nel campionato di Serie A: “La classe arbitrale italiana è pronta per questo salto – conferma il Dg - non risolverà tutti i problemi, però la sperimentazione off-line ha già dato delle indicazioni, dei dati interni molto interessanti. L'Italia può essere un punto di riferimento, vogliamo porci all'avanguardia in questo settore. Abbiamo risorse, l'AIA ha degli arbitri ben preparati, abbiamo gettato il cuore oltre l'ostacolo e siamo andati avanti. Adesso cercheremo di raccontare che la VAR non è la soluzione a tutti i problemi, ma un passaggio naturale per aiutare gli arbitri nella scelta".
Terminata l’avventura nel Campionato Europeo Under 21, con gli Azzurrini eliminati dalla Spagna in semifinale (“stiamo iniziando con Ulivieri e il presidente Tavecchio a fare dei ragionamenti, il filone che stiamo seguendo è quello di lavorare sulla 'Cantera', ma non escluderei che sia lo stesso Di Biagio a portarci all'Europeo del 2019 in Italia”), Uva guarda con fiducia alla prossima attesissima sfida tra Italia e Spagna in programma il 2 settembre a Madrid: “L'Italia è sempre l'Italia, non deve avere paura di una partita così, e neanche di disputare gli eventuali play-off. Vogliamo andare in Russia e giocare i Mondiali, questo è scontato".