Sardegna
Progetto “Rete! Refugee Teams” anche una rappresentativa dei centri SAI dalla Sardegna in campo
19 ottobre 2023
Aiutare rifugiati, richiedenti asilo e rifugiati interni a mantenersi fisicamente e mentalmente in salute e a diventare parte della comunità ospitante grazie al potere del calcio.
Essere leader nella protezione e inclusione dei rifugiati attraverso lo sport:
Incrementare le opportunità per i giovani rifugiati di accedere a programmi sportivi amatoriali e professionistici
Aumentare il numero dei partecipanti al Torneo REfugee TEams coinvolgendo sempre di più il territorio
Incrementare il numero di società calcistiche che accolgono rifugiati e implementare un modulo di formazione a livello nazionale per i coordinatori regionali impegnati nei progetti
Estendere il progetto RETE anche agli adulti e accrescere, attraverso le sinergie con l’ecosistema del calcio italiano, l’accesso a programmi sportivi e attività a favore dei rifugiati.
Il “Progetto RETE! - Refugee TEams”, si rivolge ai minori stranieri non accompagnati e ai neomaggiorenni richiedenti protezione internazionale con l’obiettivo di promuovere l’interazione tra pari e i processi di inclusione sociale e interculturale attraverso il calcio. Il progetto nasce nel 2015 a seguito della collaborazione tra la FIGC, attraverso il Settore Giovanile e Scolastico, il Ministero dell’Interno e l’ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani) e rivolto a tutti i giovani accolti nei progetti SAI (Sistema di Accoglienza e Integrazione) nelle strutture di accoglienza, nelle comunità di alloggio e nelle case-famiglia presenti in tutto il territorio nazionale. Il progetto prevede l’organizzazione di attività sia sportive che didattico-educative con il coordinamento della struttura nazionale e la collaborazione dei Coordinamenti Regionali SGS. L’attività, che in 8 edizioni ha coinvolto oltre 6.000 minori stranieri, è finalizzata a utilizzare il calcio come strumento e veicolo formativo e di inclusione, promuovere comportamenti eticamente corretti attraverso l’educazione ai valori, migliorare la comprensione dell’importanza dell’attività fisica e del suo impatto positivo sulla salute e sullo sviluppo sociale e creare un modello di integrazione. L’organizzazione delle attività tecniche, logistiche e dei rapporti con le realtà partecipanti è affidata a uno staff composto da un Responsabile Nazionale del Settore Giovanile e Scolastico della FIGC e dai Referenti Regionali che seguono il progetto nel corso di tutta la stagione. Presso le strutture di accoglienza vengono avviati degli interventi di carattere tecnico, educativo e formativo. Nelle strutture aderenti vengono svolti allenamenti con cadenza settimanale, sotto la guida dei tecnici del SGS della FIGC del territorio. Al termine delle attività tecniche regionali viene organizzato un torneo finale tra i partecipanti come conclusione dell’attività tecnica.
Il concetto di “RETE” rappresenta il macro-progetto di riferimento delle attività di inclusione sociale istituite dal Settore Giovanile e Scolastico della FIGC nell’ambito dell’area dedicata al “Social Football”. Nel 2022 il progetto ha coinvolto circa 2.200 ragazzi e 160 strutture di accoglienza, registrando un forte incremento rispetto all’anno precedente (1.300 giovani provenienti da 116 strutture) e dando continuità al nuovo format tecnico-formativo del 2021, grazie anche ad un portale web dedicato attraverso il quale formulare le iscrizioni e trovare le informazioni utili. Sono stati 2 i percorsi formativi sviluppati negli anni in collaborazione con l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, attraverso il Centro di ricerca universitario “Health Human Care and Social Intercultural Assessment - He.R.A.” dedicati agli operatori sociali dei Centri SAI, ai collaboratori territoriali SGS e ai ragazzi accolti nelle strutture che hanno preso parte al progetto. Nel 2022, per gli operatori e lo staff del SGS è stato attivato un Corso Entry Level in Social Football, un corso di Alta Formazione su “Sport e Integrazione” (con 28 moduli formativi, 70 ore di formazione e oltre 400 partecipanti) con l’obiettivo di trasmettere gli strumenti necessari a formare professionalità in grado di creare una rete di accoglienza e gestire correttamente il fenomeno migratorio con particolare riguardo ai minori stranieri non accompagnati. Per i giovani accolti nei centri SAI è previsto un percorso educativo che, attraverso uno strumento di e-learning, specifico per ogni partecipante, permette di avviare un costante e graduale avanzamento formativo su tematiche istruttive come alfabetizzazione, alimentazione, corretti stili di vita, educazione civica e regole del gioco. L’edizione 2022 del progetto RETE ha visto, per la prima volta, la partecipazione di 20 ragazze provenienti da 2 centri di accoglienza femminili.