Giornata storica, il calcio femminile passa oggi al professionismo: di Sabatino e Cantore i primi contratti depositati
Le attaccanti di Fiorentina e Juventus sono le prime due calciatrici tesserate dalla FIGC dopo il passaggio della Serie A Femminile al professionismovenerdì 1 luglio 2022
Giornata storica per lo sport italiano e per la FIGC, che oggi ha visto concretizzarsi il passaggio del massimo campionato femminile al professionismo. Un traguardo raggiunto grazie all’impegno profuso dalla Federazione e dalla Divisione Calcio Femminile e al sostegno di club, AIC e AIAC, che va a completare un lungo percorso di riforme che in questi anni ha permesso una crescita esponenziale del movimento.
I primi due contratti depositati sul portale telematico della Federcalcio sono stati quelli di due protagoniste della stagione appena conclusa, le attaccanti di Fiorentina e Juventus Daniela Sabatino e Sofia Cantore, che sono state tesserate oggi dalla FIGC. Emblematico che a realizzare ‘i primi gol’ di questa nuova era di opportunità per il calcio femminile siano due calciatrici appartenenti a due diverse generazioni (Sabatino è una classe ’85 e Cantore ’99), la prima con 15 reti miglior marcatrice nella scorsa stagione nonché da anni tra le colonne portanti della Nazionale e in procinto di partire per l’Europeo inglese e la seconda tra le giovani più promettenti del nostro calcio - inserita nella Top 11 delle migliori Under 23 dello scorso campionato grazie agli 8 gol segnati con la maglia Sassuolo - che dopo aver completato la trafila nelle Giovanili azzurre è già entrata a far parte del giro della Nazionale maggiore, pur non figurando nell’elenco delle 23 convocate per la rassegna continentale.
Unite in campo dal medesimo ruolo, unite dal destino in questa giornata particolare, grazie anche all’impegno di tante calciatrici del passato potranno da oggi contare come le loro colleghe su nuovi diritti, dallo stipendio minimo garantito ad altre tutele come l’assicurazione, la maternità e la pensione. “Una conquista di civiltà” come sottolineato dal presidente federale Gabriele Gravina, che proietta tutto il sistema calcistico in una dimensione più equa e internazionale.