Grassroots Challenge, la Virtus Bolzano c'è!
giovedì 23 giugno 2022
Una meravigliosa festa del calcio. E dei valori dell’inclusione. È quella che si è svolta nello scorso weekend a Padova, ed alla quale hanno partecipato i Pulcini della Virtus Bolzano e di numerose altre società del Nord-Est.
Il nome di questa iniziativa, già di per sè, era tutta un programma: Grassroots Challenge. Un format escogitato dalla Figc e rivolto ai tesserati delle Scuole Calcio. La cui festa finale si sarebbe dovuta svolgere a Coverciano. Ma che è stata suddivisa “a spicchi”, distribuiti per grandi aree geografiche, su tutto il territorio nazionale.
Per vicinorietà, il pullman della festosa delegazione altoatesina (composta dai Pulcini della Virtus Bolzano di mister Nicola Mazzaroppi e dai rappresentanti Figc del Settore Giovanile Scolastico di Bolzano) si è recato così a Padova, in un pomeriggio torrido e particolarmente afoso.
“Il primo aspetto che abbiamo apprezzato tutti - sottolinea Joachim De Marzani, curatore Sgs della tutela dei minori - è stata l’eccezionale organizzazione. Lo spirito era assolutamente quello ideale per i ragazzi impegnati sul campo. Per loro è stato sicuramente un momento importante, di crescita e divertimento”.
Alla fine, lo spirito e la finalità del “Grassroots Challenge” sono gli ingredienti perfetti di questo festival giovanile, come ha inteso definirlo la stessa Figc?
“Indicativamente sì - prosegue De Marzani -. Perché le squadre, oltre ad affrontarsi in canoniche partite 7 contro 7, hanno dovuto confrontarsi in sfide 3 contro 3 in ampiezza ed in profondità, ma anche in giochi di tecnica che esaltavano qualità, forza e velocità individuali”.
È vero che anche il sostegno dei genitori era considerato assai importante?
“Sì, perché ai fini della classifica, oltre al coefficiente riservato al fairplay manifestato dalle singole squadre, c’era anche quello della partecipazione del pubblico”.
Modelli costruttivi, come la gara d’apertura a Padova?
“Infatti. La prima partita è stata dedicata al Calcio Integrato. Riservata ai diversamente abili. Tutti i partecipanti si sono stretti intorno al campo per sostenerli ed incoraggiarli. In un unico ed ideale abbraccio. Un perfetto esempio di inclusione. In un clima che ha bandito da subito ogni tipo di pressione”.
Valori primordiali, in un’epoca sostanzialmente “difficile”, nel rispetto del format fortemente voluto dalla Figc. Proiettata a salvaguardare il calcio praticato dai meno abbienti, se pensiamo ad esempio al progetto “Refugee Teams”, introdotto da tempo.
A dirigere le operazioni dei Pulcini della Virtus Bolzano, sul campo di Padova, c’era il loro allenatore: Nicola Mazzaroppi. Assistito da Alessio Caruso, suo ex giocatore.
Ciociaro di Aquino, 60 anni a dicembre, insegnante di scienze motorie al Liceo classico linguistico “Carducci” di Bolzano, Mazzaroppi in gioventù fu una promessa del calcio. Che inseguiva il sogno di una carriera tra i professionisti. Come testimoniano il provino a quasi 18 anni alla Cremonese o il mancato tesseramento (“forse il mio presidente alzò un po’ troppo le sue pretese economiche”) alla Salernitana. Momenti importanti che si consolidarono in seguito nei campionati di serie C e Lega Nazionale Dilettanti a cui partecipò con le maglie di Sora, Cassino e Latina.
Mister, per i suoi giocatori, che tipo di esperienza è stata quella di Padova?
“Sicuramente è stata una giornata atipica per loro - evidenzia Mazzaroppi -. Perché quando vieni a contatto con altre realtà, al di fuori dal solito contesto della tua provincia, non è mai semplice, specialmente per i più giovani. Ma, dal punto di vista tecnico, sono stati capaci di sorprendermi. Si sono comportati molto bene. E hanno avuto la soddisfazione di essere premiati a pari merito con il Montebelluna, l’altra squadra ad essere stata battuta una sola volta. Come noi.”.
Quindi si sente anche orgoglioso della loro prestazione?
“Sono più che altro felice. Anche per l’impatto che ha avuto su di loro il grande pubblico, che seguiva la manifestazione. Sono momenti gratificanti per un adolescente. Che si entusiasma e vede compensati i sacrifici che fa dividendosi tra lezioni a scuola, compiti a casa, allenamenti e partite”.
Come giudica il format “Grassroots Challenge”?
“Riproduce giochi situazionali che ricalcano l’attività che già svolgiamo in allenamento. Certamente li sviluppa, migliorando la tecnica di base. Costituita da dribbling, smarcamenti e quant’altro. Nell’ottica di uno sviluppo anche motorio i princìpi del format vanno benissimo. Si motivano ulteriormente i giocatori, allargando i loro orizzonti. Quindi valuto questo Challenge molto positivamente. Tanto che mi sono chiesto se in tribuna non fosse presente anche qualche osservatore”.
Lei è alla Virtus da oltre vent’anni, quando ancora si chiamava Don Bosco. Ha vinto molti titoli provinciali e regionali, ha lasciato il segno anche in una leva giovanile importante, come quella della Rotaliana, ha avuto recentemente anche la fortuna di plasmare un campione come Lorenzo Sgarbi. Ma è venuto il momento di mettere la sua carriera nuovamente in discussione.
“Esattamente! - rivela mister Mazzaroppi -. Dalla prossima stagione mi occuperò degli Allievi. E sarò costretto a lasciare questo gruppo, che mi ha dato parecchie soddisfazioni. L’ultima, in ordine di tempo, proprio a Padova. Quando un alto rappresentante della Figc è venuto da me a complimentarsi per il gioco e la tecnica che mettevamo in campo. I riconoscimenti più belli che un allenatore potrebbe sentirsi dire".