Kevin Kuka, centrocampista albanese della Virtus Bolzano, non ce l'ha fatta. Fatale l'incidente stradale di 3 mesi fa.
lunedì 10 luglio 2023
Calcio in lutto a Bolzano. Una cupa coltre di dolore e commozione è calata su tutto l'ambiente quando, nel tardo pomeriggio di sabato scorso, è circolata la notizia che nessuno avrebbe mai voluto apprendere. Kevin Kuka non ce l'ha fatta.
Il 21enne centrocampista albanese della Virtus Bolzano, era ricoverato in terapia intensiva all'ospedale Santa Chiara di Trento dallo scorso 20 aprile. Dopo 3 mesi di lotta tenace, la stessa che sapeva mettere in campo, si è arreso alle conseguenze di un tragico incidente stradale avvenuto lungo la corsia nord dell'Autostrada del Brennero, tra i caselli di Affi ed Avio/Ala.
Dopo una serata libera, trascorsa tra amici (tra i quali il compagno di squadra David Okoli), la Golf che stava riportando il gruppo a casa - sotto un pesante diluvio - ha trovato improvvisamente davanti a sé la carreggiata ostruita da un autoarticolato rallentato da un cantiere stradale. L'impatto della vettura contro il tir è stato devastante per Kuka, sbalzato fuori dall'abitacolo e catapultato pesantemente sull'asfalto.
Oltre a lui, anche il guidatore della Golf è apparso inizialmente in condizioni critiche. Salvo poi riprendersi completamente dopo qualche settimana di degenza. Mentre per Okoli e gli altri due passeggeri le ferite riportate sono state di lieve-media entità.
La tempra del giovane calciatore della Virtus Bolzano ha saputo superare le iniziali problematiche legate al post-operatorio. Tanto che ha risposto positivamente al regime di terapia intensiva. L'insorgenza di un'infezione però, ha fatto precipitare improvvisamente il complesso quadro clinico. E nonostante i molteplici tentativi praticati dagli specialisti del reparto traumatologico del Santa Chiara, il suo cuore si è fermato.
Kevin Kuka era nato a Tirana il 31 agosto 2001. Giunto a Bolzano da bambino, aveva manifestato fin da subito la sua enorme passione per il gioco del pallone. Tanto da essere tesserato per l'Fc Südtirol, fin dalla categoria Primi Calci. Dopo aver trascorso qui tutta la trafila delle giovanili ed aver sviluppato spiccate doti nel ruolo di centrocampista, il passaggio 5 anni fa nei ranghi della Virtus Bolzano, agevolato dallo status di partnership tra le due società bolzanine.
Kevin è progressivamente maturato sotto la guida attenta di Alfredo Sebastiani ed Andrea Allegri, gli attuali tecnici della prima squadra che ebbero l'onore e l'onere dell'imprimatur, quando nel 2019 il promettente giocatore albanese spiccò il salto definitivo dalla Juniores Nazionale alla serie D.
Kuka era un perno della zona nevralgica di centrocampo, nell'idea di calcio di Sebastiani. In un quadrilatero di uomini nel quale gravitava assieme ad Elis ed Arnaldo Kaptina, cugini di primo grado di Kevin, ed il quarto albanese del lotto, Andi Kicaj.
Tre giorni dopo l'incidente, la Virtus sarebbe dovuta scendere in campo contro il Portogruaro all'Internorm Arena di Bolzano. Nessuno, comprensibilmente, se la sentiva. Ma fu proprio il padre di Kevin ad insistere perché la squadra scendesse comunque in campo a fare il proprio dovere. Per onorare l'impegno. Ed il proprio, sfortunato, compagno di squadra.
Tutti i virtussini, dal presidente Robert Oberrauch, al primo dirigente Gianluca Dalla Villa, dallo staff tecnico al completo, fino all'ultimo dei ranghi delle giovanili, si sono stretti in modo univoco ai familiari di Kevin Kuka. In questi mesi permeati dalla concreta speranza di riabbracciarlo. In fondo ai quali, purtroppo, il destino ha tragicamente voltato le spalle.
Innumerevoli le testimonianze a ricordo di Kevin. Prendiamo spunto dalle due più significative.
Il suo allenatore, o forse sarebbe meglio dire: il suo scopritore, Alfredo Sebastiani.
“Kevin aveva grandissime qualità umane. Con lui ho lavorato sempre con grande piacere. Era serio, attento, sempre presente. Se le cose non andavano bene lui garantiva in campo il 200 per cento in dedizione, lavoro e disponibilità. Era predisposto alla battaglia. Non sapeva cosa volesse dire arrendersi. Per questo ci credevamo tutti. Per noi questa è una sentenza tremenda da accettare”.
Gianluca Dalla Villa, primo dirigente della Virtus.
“Ammiravo il tuo impegno, la tua voglia di emergere in ogni allenamento. Sempre positivo, sempre pronto ad aiutare i compagni, esemplare. Grazie per tutto quello che ci hai dato, Kevin”.
Anche lo staff al completo del Settore Giovanile e Scolastico di Bolzano è toccato nel profondo dell'animo dalla tragica vicenda. E si stringe idealmente alla famiglia di Kevin Kuka.
I suoi funerali non verranno officiati prima del prossimo giovedì.
Riposa in Pace, Kevin…