CONVOCAZIONI CST TURI
03 novembre 2023
venerdì 15 maggio 2020
Oggi pomeriggio si sono svolte le videoconferenze con la partecipazione attiva di numerose società del territorio pugliese organizzate dal Settore Giovanile e Scolastico della Regione Puglia.
Dopo i saluti del Coordinatore Federale Regionale Antonio Quarto, il Delegato Regionale all'Attività Femminile Roberta Miranda ha dato avvio alla spiegazione tecnico-tattica sul tema de "Il calcio a 5 integrato al calcio a 11" condotto dal Delegato Regionale Attività Calcio a 5 Vito Stoppa.
Mister Vito Stoppa attraverso la visualizzazione di slides e video ha esposto quelli che sono i motivi per i quali l'attività di calcio a 5 sia propedeutica al calcio a 11 e quali sono i fondamentali tecnici specifici del calcio a 5 che possono essere integrati nel calcio a 11: "Giocare negli spazi stretti sviluppa abilità tecniche e notevole velocità, le dinamiche di gioco del calcio a 5 fanno in modo che i giocatori partecipino con uguale intensità sia alla fase di possesso che a quella di non possesso occupando diverse posizioni in campo. Viene sollecitata in modo spontaneo una formazione tecnico tattica molto più ampia, che servirà da base per il futuro e che consentirà di non avviare quei processi di specializzazione del ruolo che in ambito di scuole calcio possono essere più svantaggiose per il processo di crescita e di formazione".
"I dieci presupposti della metodologia del Centro Federale Territoriale" è, invece, il tema affrontato nell'ambito del Programma di Sviluppo Territoriale dal Responsabile Tecnico del CFT di Ceglie Messapica Marco Piliego con i Delegati Provinciali all'Attività di Base Gianluca Amoruso e Francesco Nardulli insieme ad alcune società locali.
"Protagonista dell'allenamento non è l'allenatore ma il giocatore. Bisogna far giocare liberamente i bambini e lasciarli sbagliare perchè l'errore fa parte dell'esercitazione". Così Mister Piliego apre il confronto spiegando il primo dei dieci presupposti del programma di sviluppo e prosegue:"Fondamentale è organizzare l'allenamento rispettando soprattutto i tempi di inizio e di chiusura; allenare in un clima sereno senza continuare a ricercare il risultato; seguire un elevato tempo di impegno motorio, far divertire il bambino con più giochi e meno esercizi; educare attraverso il movimento prevedendo tutte le aree della personalità (motoria, emotiva, affettiva, sociale); appassionare allo sport per incentivare il ragazzo ad utilizzare il proprio corpo ed effettuare nuove esperienze motorie; orientarsi al compito per dare il massimo in campo; includere tutti senza escludere nessuno perchè non esiste una scuola calcio di selezione e, infine, la variabilità della pratica per migliorare l'apprendimento di una pratica sportiva".