Sardegna

Secondo giorno di workshop con Maurizio Marchesini: workshop con i tecnici delle Rappresentative LND e le Scuole calcio Elite e Scuole Calcio

All'Hostel Rodia un intenso pomeriggio di formazione

mercoledì 23 marzo 2022

Secondo giorno di workshop con Maurizio Marchesini: workshop con i tecnici delle Rappresentative LND e le Scuole calcio Elite e Scuole Calcio

Pomeriggio intenso per lo staff dell’SGS impegnato in due appuntamenti importanti ieri all'Hostel Rodia di Oristano con la presenza di Maurizio Marchesini, Responsabile tecnico nazionale dell’Evolution Programme.

INCONTRO CON I TECNICI DELLE RAPPRESENTATIVE

Primo appuntamento con i mister delle Rappresentative LND con la presenza del coordinatore tecnico regionale Gigi Baranta. Proprio Baranta, in apertura, ha plaudito questo nuovo corso federale che permette di avvicinare il lavoro e i programmi di SGS e LND e coinvolgere così i tecnici delle Rappresentative per un salto di qualità utile ai fini del miglioramento del programma e del lavoro sul campo: “Una strada che potrà dare assolutamente dei frutti importanti” ha anticipato.

Parola poi a Marchesini che è partito da una premessa: “Non esistono schieramenti tattici su cui fissarsi, ma principi e filosofie che ci permettono di affrontare le gare con convinzione e consapevolezza. Il calcio ha, a differenza degli altri sport, un grosso gap tra prestazione e risultato. Esempio, posso tirare di più e fare più possesso palla ma questo non decide un risultato”.

Poi rivolto ai tecnici: “Essere mister delle Rappresentative non significa allenare una squadra ma vedere i ragazzi per dieci o dodici volte ai fini di una competizione secca, quindi è richiesta la massima prestazione”.

E' cominciato il confronto e l’analisi dei modelli di gioco (4-3-3 di Guardiola e Mancini) con una premessa per i tecnici: “Ci sarà da fare uno sforzo importante, la disponibilità a un’autocritica”. Marchesini ha spiegato come funzionano i meccanismi previsti dai due tecnici. “Palla” poi alla creatività dei mister che, divisi in gruppi misti tra tecnici SGS e LND, hanno iniziato a lavorare sulle catene di gioco, da mettere in pratica sempre in aula.

Per Marchesini l’approccio positivo per allenare si basa su alcuni punti: “Il primo è essere competenti e conoscere almeno 5 o 6 modelli di gioco, essere anche attenti ai pro e contro e alle reazioni della difesa. Secondo aspetto è accettare le caratteristiche dei ragazzi che si hanno, che non corrisponderanno mai perfettamente a quelli che vorremmo, semmai cercare i 20 migliori e assecondare le loro caratteristiche, non adattarli al proprio modello di gioco. Terzo aspetto è trovare modi per accelerare catene di gioco che sviluppano i giocatori”. Infine, l’interazione, la collaborazione e la discussione: “Non pensare a fare gol come prima idea, ma pensare alla prestazione elevata che poi porta al risultato”.

Focus anche sull’identità: “Non è possibile offrirla in una decina di allenamenti. Le ripetizioni isolate, come quelle provate oggi, offrono invece una chiave per creare una identità di gioco e di squadra. Al TDR, quando c’è poco tempo, bisogna trovare dei temi importanti su cui lavorare e concentrarsi. Prenderei giocatori di dedizione e sacrificio”. 

Marchesini ha specificato che questo è un suo pensiero personale, un “come agirebbe se dovesse allenare una rappresentativa oggi…”

Al termine del workshop, i ringraziamenti finali del coordinatore Gigi Baranta: “E’ un inizio di lavoro insieme che aprirà la strada ad altre iniziative. Le premesse che abbiamo visto sono assolutamente importanti e utili per una crescita collettiva”.

INCONTRO CON I RESPONSABILI TECNICI DI SCUOLE CALCIO ELITE E SCUOLE CALCIO

Dopo i tecnici delle Rappresentative LND è stata la volta dei responsabili tecnici delle Scuole calcio Élite e Scuole calcio

“Questo incontro mette in evidenza il lavoro che abbiamo fatto in tutti questi mesi in giro per l’Isola con l’Evolution Programme. Siamo andati nelle varie Delegazioni, a eccezione di quella di Cagliari dove presto saremo, per portare il progetto di cui Maurizio Marchesini è responsabile”. 

Così, ha aperto i lavori il Coordinatore SGS Sardegna Fabrizio d’Elia: “Capiamo la fatica e il merito di avere il titolo che portate. Come coordinatore mi aspetto tantissimo da voi, in quanto presidio nel territorio, referenti del lavoro della Federazione, per aiutare le altre società a crescere, senza responsabilità oltre a quelle che vi competono, ma unicamente con l’idea di essere dei punti di riferimento”. Poi, sul fronte degli obiettivi: “La nostra esigenza nell’Attività di base non è il risultato quanto il benessere dei bimbi. Non voglio svuotare la componente agonistica ma rimarcare gli obiettivi primari che offrono dei contenuti al riconoscimento che voi avete raggiunto”.

Maurizio Marchesini ha lodato il lavoro dell’SGS Sardo: “Se un coordinatore lavora bene le cose si vedono. Il mio impatto con l’SGS Sardegna e tutto quello attorno, le sinergie e l’Evolution programme è positivo. Avete un passo e un ritmo importante, l’ho avvertito anche ieri nella visita al CFT. Tutti sapevano cosa fare, l’organizzazione era palpabile”. I complimenti a Fabrizio d’Elia che si allargano anche a Vincenzo Fadda e a tutti i componenti dello staff che stanno vedendo i risultati nel territorio e che fanno “emergere le eccellenze nazionali che avete”. 

Marchesini ha poi spiegato come è nato e si è evoluto l’Evolution programme e quali sono i suoi obiettivi. “Individuare persone preparate e metterle al posto giusto e, a quel punto, fare in modo che possano avere soddisfazioni” questo è stato la prima regola, partendo subito dal proprio ingresso in SGS, dai primi Centri Federali nati come nuovo modello di lavoro che cambiavano l’approccio della Federazione verso il territorio. I CFT come laboratori tecnici dove imparare, esercitarsi, sbagliare, migliorare per poi offrire il risultato migliore nel territorio, con le AST.

I numeri dell’Evolution Programme dell’SGS crescono a vista d’occhio: 49 CFT, 74 AST, 596 membri staff, 1015 workshop, 2388 allenamenti. C’è la grande sinergia tra CFT e Nazionale Femminile che permette di proseguire il percorso delle giovani atlete fino ai più alti livelli, mentre è in via di sviluppo questo percorso sul maschile.

“Il programma è un incubatore di nuove progettualità in continua evoluzione, come il Futsal con i suoi 5 Centri federali, i Centri di formazione per il Beach Soccer, tutti legati alla stessa metodologia. Si creano sinergie efficaci”. Poi, verso i tecnici delle Scuole calcio: “Come ha detto Fabrizio, la vera forza siete voi. I tecnici devono avere però quella capacità di mettere in dubbio le proprie competenze accettando che ci siano cose nuove e sconosciute. Provare, sbagliare, provare, sbagliare”. 

Integrazione nell’Evolution Programme significa l’inserimento dell’area psicologica, che sta dando un’impronta fortissima al progetto, come ha aggiunto la psicologa dell’SGS Sardegna Gianna Manca: “Era una componente che mancava al sistema calcio, ovvero la capacità di comunicare, interagire attraverso modalità e strategie. Il calcio è formazione ed educazione ma anche sviluppo di capacità potentissime. Le capacità dei tecnici vanno a stimolare quello che il bimbo può imparare. Come? Con relazioni, confronto e comprensione”.

Marchesini ha analizzato, infine, i 10 principi fondanti dell’Evolution programme, rivalutando l’approccio dell’insegnamento: “Bisogna puntare al progresso, al processo di apprendimento, alla filosofia di calcio formativo, rendendo i giocatori capaci e pronti per l’attività in età adulta. Altro principio è la ripetizione del gesto al fine di apprendere”. Il risultato immediato viene meno, e lascia spazio all’inclusione: “Non sapremo mai chi sarà il migliore e chi giocherà in Nazionale. Abbiamo come obiettivo quello di fare in modo che tutti abbiano una possibilità”. Importante è anche variare la pratica: cambiare significa dare opportunità. Il clima è quella sensazione per cui i ragazzi vengono e si allenano al campo trovando tecnici competenti e organizzati. “Chissà cosa facciamo oggi al campo?” È la domanda più bella.

Le conclusioni di Fabrizio d’Elia che ha ringraziato il CR Sardegna FIGC LND e il presidente Gianni Cadoni per il supporto alle attività e ha ricordato come l’SGS in Sardegna sia a servizio delle società, dei tecnici, col fine ultimo del benessere delle atlete e degli atleti: “Non portiamo verità assolute nei campi ma cerchiamo di offrire strumenti e competenze per migliorare, mettendoci sempre in discussione. Il momento è importante e la Federazione vuole fare la sua parte”.