Nella società odierna il tempo che i giovani dedicano all'allenamento è sempre più importante, anche dal punto di vista educativo, malgrado rispetto al passato il giovane giochi meno. Anzi, a causa degli impegni scolastici e di quelli dedicati ad altre attività, il tempo libero riservato al gioco nel quale dare libero sfogo alla propria fantasia è ridotto. Per questo chi opera all'interno delle società sportive, in particolare l'allenatore che ha un contatto costante con i ragazzi, deve trovare la giusta chiave d'accesso al cuore del bambino, deve saperlo coinvolgere per interagire con lui e per permettergli a sua volta di interagire con i compagni. Solo così si può costruire un gruppo unito, coeso, legato da valori e sentimenti profondi.

Di questo e di altro si è parlato al convegno "1+1= 11 Calcio e Società: la qualità delle relazioni motore di un insieme vincente" che si è tenuto Giovedì 9 dicembre alle ore 17.00 a Milano (Fiera di Milano-Rho) nell'ambito della Fiera "World Football Show".

Al convegno moderato da Bruno Pizzul, sono intervenuti: Gianni Rivera, presidente del Settore Giovanile e Scolastico della Federazione Italiana Giuoco Calcio; Arrigo Sacchi, coordinatore delle nazionali giovanili; Don Alessio Albertini, segretario della Commissione Sport della Diocesi di Milano; Roberto Samaden, responsabile tecnico del settore giovanile dell'Inter. L'introduzione è stata affidata a Michele Di Cesare, direttore de "Il Nuovo Calcio"; c'è stato, inoltre, anche un intervento di Paolo Guenzi, professore associato di marketing presso l'Università Bocconi e docente di Marketing nel Master Fifa in Management dello Sport, coautore con Dino Ruta del libro "Team leadership".