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Calcio +: le ragazze incontrano De Sisti, Benedetti ed il giovane arbitro Raggi

giovedì 21 luglio 2011

Calcio +: le ragazze incontrano De Sisti, Benedetti ed il giovane arbitro Raggi

Mercoledì 20 luglio, a Norcia, le 34 ragazze Under 15 che stanno partecipando allo stage "Calcio +", hanno avuto un piacevole incontro con Barbara Benedetti, Giancarlo De Sisti, Enrico Sbardella e Andrea Raggi, un giovane arbitro della categoria Eccellenza appartenente alla Sezione AIA di Terni.
Accolto da un fragoroso applauso,"Picchio" De Sisti, tra battute e simpatici aneddoti, ha parlato di alcuni valori che hanno sempre accompagnato la sua lunga carriera e riconosciuti molto importanti anche tra le giovani presenti in aula: la correttezza e l'umiltà. "In tanti anni di carriera" – a raccontato De Sisti – "ho ricevuto una sola ammonizione con la Fiorentina nella stagione 69/70. Non che non sapessi fare i falli, è solo che per me gli avversari non erano nemici e quindi andavano rispettati come andava rispettato il lavoro dell'arbitro. Cercate di non dimenticare mai il fair play e continuate a coltivare la passione per lo sport con umiltà. Tutti i grandi campioni che ho conosciuto, erano e restano anche persone semplici e con i piedi per terra".
La parola e poi passata ad Andrea Raggi: "anche io come voi da piccolo giocavo a calcio, ma poi ho scelto di rimanere in campo con un altro ruolo che richiede uguale impegno, passione e fatica. Non è sempre facile prendere delle decisioni importanti in mezzo al campo nel giro di pochi secondi e purtroppo, a volte, specie sugli spalti, le persone non comprendono che anche noi siamo esseri umani e che, quindi, possiamo sbagliare".
Infine, Barbara Benedetti: "ogni volta che vedo una finale disputata da squadre di calcio femminile, come è successo quest'anno per il Torneo per le Rappresentative Under 15 che avete da poco concluso, assisto ad una scena che difficilmente si vede nelle gare dei vostri coetanei: al termine dell'incontro, le vincitrici si abbracciano tutte insieme, sia quelle che stanno in campo, sia quelle in panchina e poi vanno a consolare le ragazze sconfitte. Questo è un gesto che rappresenta a pieno il noto motto " L'importante non è vincere ma partecipare. La cosa essenziale non è la vittoria ma la certezza di essersi battuti bene." Commercialmente, rispetto ai maschi, e brutto dirlo,ma contate poco o nulla ed anche se raggiungerete la Serie A, difficilmente avrete i riflettori puntati su di voi. Ma la vostra forze e la vostra bellezza risiede proprio nel fatto che non rincorrete la notorietà ma siete spinte principalmente dalla passione e dall'orgoglio di rappresentare lo sport".