Il Settore Giovanile e Scolastico FIGC incontra le società di Serie A e B
La riunione è stata organizzata in ottemperanza del sistema di licenze nazionalilunedì 4 febbraio 2019
Si è svolta oggi a Roma la riunione di formazione e aggiornamento organizzata dal Settore Giovanile e Scolastico della FIGC, destinata ai responsabili dei settori giovanili delle società di Serie A e B. L’incontro, che ha avuto luogo presso presso la sede dell’Università Luiss e che rientra nelle procedure del sistema delle licenze nazionali, ha rappresentato un’occasione di confronto attivo tra la Federazione e i club dei due principali campionati professionistici italiani per discutere su diverse tematiche regolamentari, tecniche e di sviluppo.
Ad aprire i lavori Vito Tisci, Presidente del Settore Giovanile e Scolastico che, oltre a portare ai presenti il saluto del Presidente federale Gabriele Gravina, ha sottolineato l’importanza della sinergia tra la FIGC e le società, quale collegamento con il mondo dei club e il coinvolgimento degli stessi nelle attività di sviluppo dell’intero movimento. “Questa è un’occasione importante per la Federazione e per il Settore Giovanile e Scolastico - ha dichiarato Tisci - e ritengo che sia altrettanto necessario stabilire un rapporto proficuo con le società, che rappresentano una delle principali componenti del nostro movimento. Solo grazie a un lavoro condiviso e sinergico, che trova necessariamente sbocco nelle nazionali giovanili, possiamo perseguire obiettivi che guardano al futuro dei giovani e delle giovani tesserate, che sono i veri destinatari del nostro impegno”.
Introduzione degli argomenti della giornata a cura di Vito Di Gioia, Segretario del Settore Giovanile e Scolastico, che nel presentare il programma della terza edizione del seminario formativo, ha illustrato i risultati e le strategie di quanto fatto e sviluppato in ambito giovanile, nonché dell’importanza di un confronto periodico su tematiche di grande interesse per i principali attori delle attività SGS.
Significativo l’intervento del primo ospite internazionale, Laura Finnegan, Course Leader Department Sport & Exercise Science of Waterford Institute of Technology, sulle implicazioni dell'effetto relativo all'età per lo sviluppo di base e talento: il Relative Age Effect (RAE), che si riferisce alla asimmetrica distribuzione delle date di nascita a favore dei giocatori nati all'inizio dell'anno di riferimento rispetto ai coetanei nati alla fine dello stesso anno. Un tema, in termini di analisi del mondo giovanile, che non riguarda ovviamente solo lo sport italiano e il calcio, ma si riflette a livello globale e dovrebbe portare, soprattutto chi segue lo sviluppo dei giovani atleti, a profonde riflessioni e interventi in favore della crescita dei ragazzi e delle ragazze piuttosto che del risultato immediato. Ovvero, come ha ribadito Daniele Lalli, collaboratore SGS, iniziare a pensare al settore giovanile come un’unità di ricerca e sviluppo, al fine di attivare un processo che favorisca la crescita e la tutela di tutti i propri talenti.
A seguire, il contributo di Boris Kubla, Expert Coach Education at Croatian Football Federation Academy, che ha illustrato la metodologia organizzativa e di sviluppo per la crescita dei giovani calciatori e dei tecnici in Croazia. Un modello funzionale e produttivo per la formazione di giocatori e istruttori di livello internazionale, che attraverso un lavoro capillare e sinergico sul territorio ha portato una Nazionale così giovane a produrre calciatori di primo piano in grado di conquistare il secondo posto agli ultimi Campionati del Mondo.
Sugli aspetti di formazione, promozione e gestione del talento, il Settore Giovanile e Scolastico ha avviato un programma di sviluppo territoriale che con cadenza settimanale si rivolge a circa 5.000 calciatori e calciatrici U13, U14 e U15 di tutte le regioni italiane, attraverso un’attività mirata, uniforme e finalizzata alla proposizione di un modello di lavoro fondato determinati principi. Ad affrontare ii temi, Massimo Tell, Grassroots Manager SGS, Maurizio Marchesini, Responsabile Tecnico dei Centri Federali Territoriali e Daniela Nardella, dell’Ufficio CFT della FIGC. Al centro dell’intervento gli ambiti organizzativi, di formazione e di monitoraggio, dallo stretto legame tra lo sviluppo delle Scuole Calcio Elite e il sistema di licenze nazionali e licenze UEFA, ai corsi CONI FIGC, fondamentali per implementare la professionalità dei nostri istruttori, fino a una specifica regolamentazione per ogni singola categoria. Non meno importante la parte promozionale, costituita dagli eventi sviluppati in tutto il territorio e dedicati sia all’attività di Base che al movimento femminile, con le decine di Open Day organizzati a livello locale, il programma Calcio+15 e le Selezioni Territoriali U15 Femminili, nonché con le manifestazioni di interesse nazionale come la Danone Nations Cup (U12 Femminile), i tornei U15 e U17 Femminili e U13 Fair Play Élite e U13 Pro. Nel corso della relazione spazio a un’accurata descrizione organizzativa e di quanto viene svolto settimanalmente e a carattere continuativo nei Centri Federali Territoriali istituiti dalla Federazione. Cinquanta poli d’eccellenza in grado di estendere la propria attività oltre i confini delle rispettive sedi, ma con un sostanziale indotto nelle realtà sportive e sociali presenti nei territori limitrofi alle strutture. Attraverso questa impostazione è infatti possibile incidere sulla crescita tecnica e formativa dei ragazzi, delle ragazze e dei tecnici e, al tempo stesso, dei genitori coinvolti, dando vita a un circolo virtuoso esteso all’intera area geografica di riferimento. In termini di risultati, quello più significativo, oltre a una maturazione tecnica sui ragazzi, riguarda l’attività femminile, che nei CFT è dedicata alle giovani calciatrici U15, e che costituisce il 70% delle convocate della Nazionale U16 Femminile. Entrando nel dettaglio degli aspetti tecnici - come ribadisce Marchesini - l’obiettivo principale di un modello sviluppato da un’apposita Commissione Tecnica Nazionale, è rappresentato dalla trasformazione dei principi della Federazione in comportamenti chiave. Ovvero da un sistema che attraverso i 7 pilastri fondamentali applicati a livello nazionale nel programma di allenamento può incidere sull’effettiva crescita tecnica dei ragazzi.
Altro argomento estremamente importante per i diretti interessati, è la tutela dei minori, affrontato da Cristiana Capelli, dell’Ufficio Tutela Giovani Tesserati FIGC SGS e dal Prof. Domenico Costantino, dell’Università degli Studi di Bari Osservatorio di Diritto Sportivo e Tutela del Minore, in particolare per quanto attiene “La Responsabilità delle Società Sportive e il ruolo dei genitori”.
Spazio anche a temi di grande interesse per i presenti: i campionati giovanili e la tutela dei giovani dei minori. Stefano Tribuzi, Responsabile delle Competizioni Giovanili FIGC SGS, con il supporto di Francesco Magni, Giudice Sportivo Nazionale SGS, ha illustrato l’evoluzione del format dei 6 campionati professionistici (U17, U16 e U15 di Serie A e B e di Serie C), con un successivo focus sugli aspetti di Giustizia Sportiva.
Nel corso dell’incontro, aperto anche il tavolo di discussione sulla proposta di istituire un ranking di settore giovanile. Un sistema, basato su tre parametri - tecnico organizzativi, infrastrutturali e sportivi - per determinare una graduatoria dei vivai italiani, di cui si discuterà ancora in futuro.
Chiude i lavori l’intervento di Raffaele Ciambrone, in rappresentanza della Direzione Generale per lo Studente, l’Integrazione e la Partecipazione del MIUR, che ha illustrato il Programma di Formazione degli Studenti Atleti di alto livello. Un progetto sperimentale che ha l’obiettivo di superare eventuali criticità riscontrate dai ragazzi nel conciliare l’impegno scolastico e l’attività sportiva, a cui per l’anno 2018-2019 hanno fatto richiesta di adesione 8.000 studenti, di cui oltre 2.000 che praticano calcio.