L'Aquila: Convention Special Olympics Team Abruzzo
martedì 15 novembre 2016
Si è svolta sabato scorso a L'Aquila, presso l'Auditorium del'Ance, la seconda "Convention Special Olympics Team Abruzzo". Circa 500 i partecipanti tra studenti delle scuole superiori del capoluogo, rappresentanti delle autorità locali, provinciali e regionali, atleti diversamente abili, dirigenti, tecnici, e familiari.
“Conoscere come è nato il movimento, come si è sviluppato, le difficoltà che si sono incontrate, le storie emozionanti degli Atleti, - afferma Guido Grecchi direttore regionale Special Olympics Abruzzo - sono la chiave per comprendere come Special Olympics Abruzzo sta operando nel nostro territorio per creare una società più inclusiva, grazie a un nuovo e rivoluzionario modo di vivere lo sport.”
Il Team Special Olympics L’Aquila per persone con disabilità intellettiva, denominato grazie alla sinergia creatasi tra la ASD Atletica L’Aquila, il Comitato Provinciale Special Olympics di L’Aquila, l’Ufficio Scolastico Regionale di Educazione Fisica e Sportiva dell’Aquila e la Coop. Verdeaqua Smile dell’Aquila ed anche il Circolo Ippico Amiternum, comprende docenti di Educazione Fisica che operano anche nel sostegno scolastico, tecnici della federazione di atletica leggera, tecnici del nuoto laureandi in scienze sociali, studenti universitari di scienze motorie, tecnici delle scuole calcio, studenti universitari di altri Dipartimenti dell’Università degli Studi dell’Aquila e tutti quanti dedicano il loro tempo con passione ed amore al programma Special Olympics in qualità di volontari.
“ L’obiettivo – continua Grecchi - è quello di creare una nuova opportunità sportiva e ludica per le persone con disabilità intellettiva, che possa essere anche mezzo d’integrazione sociale e di stimolo per le loro capacità fisiche, facendo sì che attraverso queste attività motorie di gruppo, sia possibile aumentare la loro autostima. Lo sport, inserendosi nel processo di integrazione/inclusione sociale, propone relazioni con amici, adulti, educatori sportivi, diversamente abili e non costituendo un ulteriore dimensione evolutiva entro la quale sperimentars. Con il programma Special Olympics, si persegue il doppio scopo: di completare la propria attività sportiva attraverso lo sport integrato, dove i partner, sono i compagni di gioco sia in gara che in allenamento e di fare quindi rete con le associazioni sul territorio, per una reale crescita di tutti.”
“In questo contesto, - commenta Emidio Sabatini, coordinatore federale Figc– Sgs Abruzzo - il calcio diventa non solo la mera pratica di uno sport, ma uno strumento educativo, di socializzazione e divertimento. Nella nostra regione, abbiamo attuato da qualche anno diversi progetti nelle scuole calcio con ragazzi diversamente abili e alcuni risultati sono già innegabilmente evidenti. In primis, molte famiglie ormai hanno maturato la convinzione di portare fuori in palestra o negli impianti sportivi, anche all’aperto, non soltanto nelle strutture predisposte per l’handicap, i propri ragazzi disabili. In tutte le situazioni di qualunque tipo di insufficienza mentale, fisica, intellettuale, polimalformativa ecc. si riscontano evidenti miglioramenti delle capacità fisico- motorie e relazionali, con particolare ricaduta e beneficio dello stato di salute di ogni singolo praticante. Grazie all’attività sportiva integrata s’impara a conoscere e ad accettare le differenze, a riconoscere e ad abbattere gli stereotipi e a comprendere e valorizzare la disabilità intellettiva. Sono tanti nelle scuole e nelle associazioni della nostra città, i giovani con disabilità che hanno diritto anche loro di praticare e vivere l’attività sportiva come i loro compagni; prendendo parte ad allenamenti e competizioni, vivendo lo spogliatoio o una trasferta.”
“Conoscere come è nato il movimento, come si è sviluppato, le difficoltà che si sono incontrate, le storie emozionanti degli Atleti, - afferma Guido Grecchi direttore regionale Special Olympics Abruzzo - sono la chiave per comprendere come Special Olympics Abruzzo sta operando nel nostro territorio per creare una società più inclusiva, grazie a un nuovo e rivoluzionario modo di vivere lo sport.”
Il Team Special Olympics L’Aquila per persone con disabilità intellettiva, denominato grazie alla sinergia creatasi tra la ASD Atletica L’Aquila, il Comitato Provinciale Special Olympics di L’Aquila, l’Ufficio Scolastico Regionale di Educazione Fisica e Sportiva dell’Aquila e la Coop. Verdeaqua Smile dell’Aquila ed anche il Circolo Ippico Amiternum, comprende docenti di Educazione Fisica che operano anche nel sostegno scolastico, tecnici della federazione di atletica leggera, tecnici del nuoto laureandi in scienze sociali, studenti universitari di scienze motorie, tecnici delle scuole calcio, studenti universitari di altri Dipartimenti dell’Università degli Studi dell’Aquila e tutti quanti dedicano il loro tempo con passione ed amore al programma Special Olympics in qualità di volontari.
“ L’obiettivo – continua Grecchi - è quello di creare una nuova opportunità sportiva e ludica per le persone con disabilità intellettiva, che possa essere anche mezzo d’integrazione sociale e di stimolo per le loro capacità fisiche, facendo sì che attraverso queste attività motorie di gruppo, sia possibile aumentare la loro autostima. Lo sport, inserendosi nel processo di integrazione/inclusione sociale, propone relazioni con amici, adulti, educatori sportivi, diversamente abili e non costituendo un ulteriore dimensione evolutiva entro la quale sperimentars. Con il programma Special Olympics, si persegue il doppio scopo: di completare la propria attività sportiva attraverso lo sport integrato, dove i partner, sono i compagni di gioco sia in gara che in allenamento e di fare quindi rete con le associazioni sul territorio, per una reale crescita di tutti.”
“In questo contesto, - commenta Emidio Sabatini, coordinatore federale Figc– Sgs Abruzzo - il calcio diventa non solo la mera pratica di uno sport, ma uno strumento educativo, di socializzazione e divertimento. Nella nostra regione, abbiamo attuato da qualche anno diversi progetti nelle scuole calcio con ragazzi diversamente abili e alcuni risultati sono già innegabilmente evidenti. In primis, molte famiglie ormai hanno maturato la convinzione di portare fuori in palestra o negli impianti sportivi, anche all’aperto, non soltanto nelle strutture predisposte per l’handicap, i propri ragazzi disabili. In tutte le situazioni di qualunque tipo di insufficienza mentale, fisica, intellettuale, polimalformativa ecc. si riscontano evidenti miglioramenti delle capacità fisico- motorie e relazionali, con particolare ricaduta e beneficio dello stato di salute di ogni singolo praticante. Grazie all’attività sportiva integrata s’impara a conoscere e ad accettare le differenze, a riconoscere e ad abbattere gli stereotipi e a comprendere e valorizzare la disabilità intellettiva. Sono tanti nelle scuole e nelle associazioni della nostra città, i giovani con disabilità che hanno diritto anche loro di praticare e vivere l’attività sportiva come i loro compagni; prendendo parte ad allenamenti e competizioni, vivendo lo spogliatoio o una trasferta.”