LE SCUOLE DI CALCIO A 5
lunedì 18 ottobre 2010
CARATTERISTICHE DELLA DISCIPLINA
Il calcio a 5 è uno sport indoor molto diffuso nel nostro paese. La prestazione richiede notevoli capacità di tipo tecnico-coordinativo e fisico-motorio, necessarie a mantenere il controllo del pallone in situazioni complesse. Lo sviluppo del gioco, prevalentemente svolto a due tocchi, (stop e calcio) richiede smarcamenti eseguiti in modo corretto, nel tempo e nello spazio, che favoriscono fasi di possesso ritmate, efficaci, spettacolari, tipiche del futsal. La possibilità di entrare in possesso palla con frequenza, stimola l’acquisizione di abilità tecniche le quali devono essere espresse in regime di massima velocità, in considerazione dei limitati tempi di gioco disponibili. Questo contesto situazionale, tipico del gioco sviluppato negli spazi ridotti, assume in ambito giovanile grande valore sul versante della formazione tecnica, che deve essere ampia e non orientata verso processi di specializzazione precoci che nelle prime fasce di età potrebbero rivelarsi dannosi. Al riguardo le dinamiche di gioco del futsal favoriscono tutto ciò in modo spontaneo.Inoltre il calcio a 5 assume valore propedeutico nei confronti del calcio a 11. Illustri tecnici sostengono che la struttura di base per insegnare il gioco del calcio sia il 5 vs 5 (4 vs 4 di movimento + portieri). Per esempio pensando alla fase di attacco il possessore di palla ha la possibilità, attraverso il movimento corretto dei propri compagni, di sviluppare il gioco in modo ottimale: ai suoi lati, destra o sinistra, per il gioco in ampiezza, in avanti per quello in profondità. Oppure secondo una lettura differente del gioco il possessore di palla può avere a disposizione un passaggio dietro di sé, verso un compagno che gli garantisce sostegno o sicurezza, e due appoggi avanti a sé.
SCUOLE CALCIO A 5: PREMESSE ED ORGANIZZAZIONE
Per "scuola", secondo il vocabolario della lingua italiana Zingarelli, si intende "istituzione che persegue finalità educative attraverso un programma di studi o di attività metodicamente ordinate". Certamente il significato è rivolto al concetto tradizionale di scuola. Va considerato però che anche chi svolge attività formative in ambito sportivo giovanile deve tenere presente che è responsabile dello sviluppo armonico ed equilibrato della personalità del giovane. La funzione educativa, di formazione in genere dei giovani, non deve essere attribuita solamente alla scuola tradizionale e alla famiglia. "Programmi o attività metodicamente ordinate" consentono di raggiungere gli obiettivi che la scuola si prefigge durante l’anno. Appare chiaro quale sia la responsabilità di chi intende avviare un percorso formativo sportivo giovanile quale quello del calcio a 5. La struttura organizzativa della scuola deve prevedere e garantire ai giovani che frequentano le lezioni le migliori condizioni per svolgere l’attività di calcio a 5. Pertanto le società devono avere la disponibilità di attrezzi da campo sufficienti e di un impianto idoneo (preferibilmente coperto) per lo svolgimento dell’attività, tenendo presente che il calcio a 5 è uno sport indoor e i migliori processi di formazione tecnica dei giovani si ottengono con delle esercitazioni sulle superfici tradizionali del calcio a 5 (parquet - gomme) che richiedono adattamenti tecnici specifici del gioco reale.
STAFF TECNICO, DIRIGENTI E SUPPORTO MEDICO
"Insegnante" è il temine che più qualifica il tecnico che deve operare nel mondo giovanile e in particolare modo nell’attività di base. Insegnante inteso "non solo come l’espressione di una professione volta ad esporre e spiegare in modo progressivo una disciplina" (vocabolario lingua Italiana Zingarelli) ma anche come lo svolgimento di un processo educativo che concorre a formare lo sviluppo psico-fisico del giovane. Appare chiaro che gli obiettivi del tecnico dell’attività di base sono differenti da quelli dell’allenatore di giocatori adulti, già formati, verso i quali sarà determinante il confronto agonistico e il relativo risultato. Per i giovani in genere, ed in particolar modo per quelli dell’attività di base, i confronti sono solo un mezzo per determinare maggiori apprendimenti e una migliore formazione. I tecnici devono conoscere profondamente il profilo psicomotorio dei bambini ai quali insegnano il futsal, per poter programmare in modo corretto gli obiettivi da raggiungere e i relativi mezzi. Inoltre è necessario proporsi nel giusto verso nei confronti del gruppo, per trasmettere correttamente gli insegnamenti che il programma prevede. Imporsi in modo autoritario come riferimento per i bambini, in funzione del fatto che si riveste un ruolo guida, non rappresenta una modalità di approccio corretta. La preparazione di un tecnico nel suo complesso consente di affermarsi in modo spontaneo come guida di un gruppo. I bambini sono portati in modo naturale a seguire l’insegnante perché trovano interessante, divertente, utile ciò che propone. Riscontrano con soddisfazione miglioramenti provenienti da una didattica orientata ad imparare ragionando attraverso prove ed errori, con l’errore stesso vissuto non come un momento in cui l’insegnante urla e colpevolizza ma come una possibilità di capire per migliorarsi. Le società devono integrare lo staff tecnico con la figura del preparatore atletico e dell’insegnante dei giovani portieri. La figura del preparatore atletico negli ultimi anni ha assunto un ruolo importante non solo per ciò che riguarda le competenze relative al miglioramento delle performance degli atleti, ma anche per il supporto che fornisce agli allenatori nella programmazione dei carichi complessivi dell’allenamento. Nell’attività di base la funzione del preparatore atletico non deve essere quella di elevare l’efficienza fisica per raggiungere risultati agonistici di prestigio, piuttosto quella di formare il giovane in modo equilibrato e sollecitare alcuni parametri fisico-motori in modo corretto. Pertanto si ritiene che al fianco dei tecnici debba esserci questa figura professionale (laureato in scienze motorie) che interviene direttamente sugli aspetti legati alla sfera coordinativa e delle capacità fisiche, oltre che nella programmazione delle differenti fasce d’età. Le società devono attivare un servizio medico che garantisca la necessaria assistenza ai giovani calciatori e promuova iniziative di carattere informativo, attraverso riunioni periodiche con i genitori, per favorire processi di cultura sportiva che consentiranno ai giovani di frequentare il mondo sportivo con il giusto approccio, anche avvalendosi della collaborazione di altre figure professionali quali per esempio il dietologo e lo psicologo. La scuola deve essere accompagnata da figure dirigenziali come il segretario e i dirigenti accompagnatori, i quali secondo necessità dovranno prestarsi anche ad arbitrare gli incontri tra le varie scuole che devono essere organizzati durante la stagione sportiva.
PROGRAMMAZIONE DIDATTICA: OBIETTIVI AREA TECNICA
Per stabilire un programma che contenga mezzi e obiettivi da raggiungere, adatti alle capacità di risposta dei giovani giocatori, è necessario avere un quadro chiaro del profilo psicomotorio dei bambini che frequentano la scuola. La programmazione didattica annuale, contenuta nella Guida Tecnica del SGS (2006) indica in forma percentuale la quantità di lavoro da dedicare agli aspetti fisico-motori, tecnici, tattici. Per tutte e tre le categorie risulta evidente come la percentuale maggiore di lavoro è quella di tipo tecnico-coordinativo (circa il 50%), quella fisica-motoria si attesta intorno al 10-15%, mentre il restante viene riservata alla tattica. Nel contenitore che si riferisce alla tattica sono compresi tutte quelle attività in cui sono previste partite di vario tipo, giochi collettivi e situazioni di gioco. Va ricordato che la tattica in ambito giovanile assume un significato differente rispetto agli adulti. Soprattutto per quel che riguarda l’attività di base, ed in particolar modo nei piccoli amici verso i quali l’insegnamento della tattica deve essere interpretato come un momento di gioco e confronto. Per le categorie pulcini ed esordienti la maggior parte degli argomenti sono relativi alla tattica individuale e pochi sono gli elementi di tipo collettivo. La tattica deve essere interpretata non in funzione dell’acquisizione del risultato ma come momento di crescita e formazione. La partita è un momento di confronto nel quale va stimolato il gioco offensivo e gli aspetti legati a fantasia e creatività. Vanno evitati tutti quegli atteggiamenti che mirano a distruggere il gioco avversario, con difese chiuse negli ultimi metri di campo, che riducono ancora di più gli spazi di gioco a disposizione. Inoltre va evitato che gli aspetti tattici favoriscano una specializzazione precoce del ruolo in favore di una formazione ampia ed equilibrata, che consenta al giovane di sperimentare diverse situazioni che il gioco propone.
PICCOLI AMICI: OBIETTIVI TECNICI
• Guida della palla in forma libera (di tipo rettilineo, intorno a figure geometriche ecc..)
• Calciare in forma libera, con palla ferma e in movimento
• Ricevere in forma libera, da fermo e in movimento, con palla radente
• Stimolare il superamento dell’avversario con ridotte possibilità di movimento (posto su linee)
• Le partite vanno giocate in forma libera dal 3 vs 3 fino al gioco reale
• Il gioco in superiorità numerica viene proposto per facilitare le azioni di attacco
PULCINI: OBIETTIVI TECNICI
• Guida della palla in condizioni più complesse
• Utilizzo della pianta piede per lo stop e per la guida della palla
• Ricevere da fermo e in movimento con palla aerea
• Calciare da fermo e in movimento con finalità di passaggio e tiro
• Tirare in porta di punta piede
• Calciare in modo accompagnato con l’esterno collo
• Superare l’avversario ( dribbling ) con maggiori possibilità di movimento
ESORDIENTI: OBIETTIVI TECNICI
• Richiesta di maggiore precisione e velocità nell’esecuzione di tutti i fondamentali tecnici di base
• Abilità tecniche combinate
• Stop a seguire con la pianta piede, orientato verso lo sviluppo del gioco
• Ottimizzare il fondamentale del calcio in fase di volo
• Copertura e difesa della palla
• Sviluppo della finta collegata al dribbling
• Superare l’avversario ( dribbling ) completamente attivo e senza limiti di spazio
"IO CALCIO A 5" E LE SCUOLE CALCIO
Il Comunicato numero 1 della Divisione Calcio a 5 prevede, a partire dalla stagione sportiva 2008-2009, l'obbligatorietà per le società che partecipano al Campionato Nazionale di Serie A di costituire SCUOLE CALCIO A 5, sulla base delle indicazioni contenute nei programmi del Settore Giovanile e Scolastico. Il Settore Giovanile Scolastico della FIGC individua e regolamenta le tre seguenti tipologie di scuole:A. Scuola di Calcio a CinqueB. Scuola di Calcio a Cinque QualificataC. Centro di Base Calcio a CinqueLe società possono, pertanto, stabilire quale delle tre tipologie di scuole previste dal SGS costituire, in funzione dei requisiti posseduti e degli adempimenti da rispettare. Per costituire una scuola di calcio a 5 tutte le società devono rispondere a requisiti generali rispetto ad ogni tipologia di scuola che intendono attivare, così come espressamente individuati nel C. U. 1 del Settore Giovanile e Scolastico. L'attività di Calcio a 5 si svolgerà in un impianto sportivo (preferibilmente indoor) idoneo all'avviamento e all'insegnamento del gioco del Calcio a 5 e che la scuola disponga di tutte le attrezzature per l'insegnamento. È fondamentale che la scuola garantisca condizioni igienico-ambientali adatte ad accogliere i bambini e i ragazzi. A livello societario, il Settore Giovanile e Scolastico richiede alle scuole di nominare un Dirigente Responsabile della "Scuola di Calcio a 5" (o del Centro Calcistico di Base)che sia componente del Consiglio Direttivo della Società stessa e che il Responsabile Tecnico e il Dirigente Responsabile della scuola di Calcio a 5 partecipino alle riunioni organizzate se-condo gli indirizzi del Settore Giovanile e Scolastico.Infine, risulta fondamentale prevedere che la scuola di Calcio a 5 disponga di un medico, quale coordinatore dei servizi di tutela sanitaria.RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI :GUIDA TECNICA FIGC - SETTORE GIOVANILE E SCOLASTICOGIUDA TECNICA PER LE SCUOLE DI CALCIO A 5 ( PUBBLICAZIONE ENTRO IL 2010)HA COLLABORATO ALL'ARTICOLO IL PROF. RICCARDO MANNO coordinatore attività di base calcio a 5 – Settore Giovanile e Scolastico FIGC- Lazio