Nazionale A

Abete: “Stiamo cercando di tornare grandi, la Serbia passaggio chiave”

lunedì 11 ottobre 2010

Abete: “Stiamo cercando di tornare grandi, la Serbia passaggio chiave”

“Quello di domani con la Serbia è un passaggio chiave. L’Italia è partita bene, in linea con l'ultima qualificazione; ma a Genova dobbiamo cercare di vincere per raggiungere quota 10 ed essere più tranquilli a marzo, quando riprenderanno le gare del girone”: a parlare così è il presidente della Figc Abete, intervenuto questa mattina alla trasmissione “La politica nel pallone” su Gr Parlamento.

L’opera di ricostruzione iniziata da Cesare Prandelli procede, due vittorie e un pareggio sono un bell’inizio: “La Nazionale – continua Abete - sta cercando di tornare grande e lo farà attraverso lavoro, sacrificio e capacità di fare scelte giuste. Dobbiamo anche avere la consapevolezza che il calcio italiano vive una fase di transizione difficile. Non è soltanto uno schema a fare la differenza. C'è un lavoro in profondità, Prandelli ha già convocato tanti giocatori, li sta valutando per costruire una squadra adatta alle sue scelte. Bisogna lasciarlo lavorare. Non abbiamo un bomber azzurro dai tempi di Vieri, non abbiamo un giocatore che segna come fa Klose nella Germania. Se Gigi Riva è ancora al primo posto, qualcosa significherà”.

Domani l’Italia trova una Serbia ferita dalla sconfitta interna di venerdì scorso contro l’Estonia: “Nel nostro girone – ammette il presidente - ci sono stati due risultati non preventivati, ovvero la vittoria dell'Irlanda in Slovenia e quella dell'Estonia in casa della Serbia. Il vero rischio è che si giocano poche partite, sono 10 e noi ne abbiamo fatte già 3. Se si commette un errore nel girone di qualificazione, si paga amaramente”.

Ad una precisa domanda sul possibile ritorno di Totti in azzurro, il presidente spiega che le porte sono aperte per tutti i “campioni che hanno onorato la maglia azzurra”. E aggiunge: “Noi avremo un'amichevole il 17 novembre con la Romania, una di grande importanza con la Germania a febbraio, un'altra a fine marzo e nelle amichevoli si cercherà da una parte di seguire un percorso tecnico e pure, se ci saranno le condizioni, di fare in modo che la federazione possa continuare ad essere la casa di tutti quelli che hanno onorato la maglia azzurra”.

Da una parte il lavoro di Prandelli, dall’altro quello di tre personaggi come Sacchi, Rivera e Baggio che puntano sulla riqualificazione dei settori giovanili, serbatoio fondamentale per la Nazionale A. Dice Abete: “Sono persone che hanno grande attenzione nei confronti della qualità, dell'organizzazione, del settore giovanile. Non sono uomini immagine. Sacchi segue costantemente l'Under 21 e le altre selezioni giovanili, sta svolgendo un lavoro a 360 gradi. Ha incontrato i rappresentanti dei settori giovanili delle società di serie A e serie B, mentre Baggio e Rivera stanno mettendo a punto un piano per il rilancio del settore giovanile e delle scuole calcio. Si tratta di personaggi di primissimo livello ma non si può pensare che problemi strutturali vengano risolti in poco tempo”.

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Nella conferenza stampa della vigilia, prima dell’allenamento di rifinitura allo stadio di Genova, Prandelli ha ufficializzato la formazione che scenderà in campo contro la Serbia: “Avevamo provato in questi giorni alcune situazioni – ha dichiarato il cittì – ma l’infortunio di De Rossi (tornato a casa per un problema muscolare ndr) ha cambiato le cose. Comunque giocheranno Viviano, Zambrotta, Criscito, Chiellini, Bonucci se non ha fastidi altrimenti Gastaldello, Pirlo, Marchisio, Palombi, Mauri, Cassano, Pazzini. L’importante è che la squadra scenda in campo fin dall’inizio con la giusta determinazione”.
Dunque toccherà a Pazzini che a Genova è di casa, e con lui anche Palombo. Ma Prandelli precisa: “Il fatto che giochiamo a Genova non ha condizionato le mie scelte, Pazzini e Palombo sono due giocatori che sono stati convocati quasi sempre e fanno parte di questa squadra”.
Nei giorni scorsi aveva detto, il cittì, che avrebbe preferito non incontrare una Serbia ferita dopo la debacle interna contro l’Estonia e non ha cambiato idea: “Per me la Serbia è una squadra vera, una nazionale orgogliosa di cui abbiamo grande rispetto. Però anche l’Italia ha le armi per metterla in difficoltà”.
Domani l’Italia giocherà con il lutto al braccio e osserverà un minuto di silenzio in memoria dei quattro militari italiani uccisi in Afghanistan: “Ricorderemo i nostri militari – ha sottolineato Prandelli – con grande partecipazione”.

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Domani sera tra gli spalti del Ferraris, a tifare Italia ci saranno 1000 bambini delle scuole calcio genovesi. La Federazione Italiana Giuoco Calcio ha distribuito 1000 tagliandi gratuiti per favorire la partecipazione dei giovani calciatori tesserati presso le società genovesi. Grazie all'organizzazione messa in campo dal Settore Giovanile e Scolastico che ha predisposto la raccolta delle adesioni presso le scuole calcio, una giovane macchia azzurra colorerà i distinti sud dello stadio genovese. I più fortunati accompagneranno gli atleti al loro ingresso in campo. Non sarà solo tifo azzurro ma anche impegno sociale a favore della lotta contro la fibrosi cistica, terribile malattia infantile.