Il programma delle squadre Azzurre in campo a novembre
11 novembre 2023
lunedì 2 luglio 2012
Il Presidente Federale Giancarlo Abete ha voluto parlare al termine dell’avventura europea che ha visto l'Italia raggiungere la finalissima di Kiev. Un Abete voglioso di ringraziare chi ha creduto nel progetto: "E' stato un bellissimo Europeo – ha ammesso il numero uno della Federcalcio - la Federazione è soddisfatta per il risultato conseguito, per il gioco espresso e per l'immagine che abbiamo dato. In un momento difficile per il calcio italiano ci siamo riconciliati con tanti tifosi. Il ringraziamento va a tutta la delegazione. A Demetrio Albertini, che era alla sua prima esperienza da Capo Delegazione, al Direttore Generale Valentini e a tutti i dirigenti che hanno consentito tutto questo. Un ringraziamento va anche al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che ci ha sostenuti e che ci ha onorati della sua presenza a Danzica. Un ringraziamento al Presidente del Consiglio Monti, al ministro Gnudi, all'ambasciatore italiano in Polonia Guariglia e a quello italiano in Ucraina Romano. E non può mancare un grazie al Presidente del Coni Petrucci e al Segretario Generale del Coni Pagnozzi, che ci sono stati particolarmente vicini. Ora dobbiamo valorizzare il grande risultato tecnico ottenuto e fare una riflessione di politica sportiva con la massima serenità e tranquillità". Il Presidente ha spiegato che il lavoro con Prandelli va avanti seguendo un progetto vero e proprio, cercando di rendere più organico il rapporto con le Nazionali giovanili: “Per quanto riguarda il problema di vincoli di rilascio dei giocatori da parte delle società, è un problema che hanno tutte le federazioni. Il problema è che non ricordo di aver visto una Lega che ha un ruolo così insignificante rispetto alla Federazione. In questo momento – ha sottolineato Abete - la Lega è un luogo dove sono importanti solo gli interessi personali. L'assenza della Lega determina un danno anche per la Federazione, non c'è un referente organico". Abete ha ribadito il fatto che bisogna responsabilizzare i presidenti sull'importanza della Nazionale all'interno del movimento calcistico nazionale. "Deve essere interesse dei club – ha continuato - valorizzare il lavoro del Ct. Solleciteremo un confronto al di là dei vincoli. Ci deve essere la dimensione di un progetto globale. Faremo un invito forte per fare in modo che ci si renda conto che l'immagine positiva della Nazionale va a favore dell'intero movimento. Mi sarebbe piaciuta maggior partecipazione anche da parte dei presidenti, ma questa attenzione non c'è mai stata, anche se Ghirardi era presente a Danzica e il presidente della Juventus Agnelli mi ha fatto l'in bocca al lupo prima di ogni gara. La Federazione rappresenta tutto il calcio italiano”. Non è mancata una replica a chi ha detto che l’ottimo cammino dell’Italia all’Europeo avrebbe portato la giustizia sportiva a decisioni buoniste nei processi: “Voglio dire una cosa a chi ha parlato a sproposito di indulto e amnistia. Qui nessuno pensa a questo. Chi ha commesso degli errori pagherà, secondo quelli che sono i criteri di giustizia sportiva. Io sono uno di quelli che ha sempre tifato Italia e mi vergogno per chi non lo ha fatto". In conclusione il Presidente Abete ha voluto ringraziare la Polonia e l'Ucraina per l'ospitalità: "Qui ci siamo trovati come a casa. A Wieliczka la gente ci ha sempre dimostrato il proprio affetto. Tante volte il loro tifo si è unito al nostro ed è stato bello vedere che diamo ancora una bella immagine dell'Italia".
Nel corso della conferenza è intervenuto anche il Vicepresidente Federale e Capo Delegazione Demetrio Albertini: "Dobbiamo prendere la Spagna come punto di riferimento. Ci deve essere più sinergia fra le società. La linea politica deve andare di pari passo con il progetto tecnico. In tutta Europa ci sono le seconde squadre per far crescere i giovani. E’ chiaro che chiediamo l'aiuto dei presidenti. Dobbiamo fare squadra anche con la Lega". Prima dei saluti finali, il Direttore Generale Antonello Valentini ha voluto ringraziare la Rai per il lavoro svolto durante tutto l’Europeo. Inoltre, tra gli applausi della sala stampa, è stata regalata una maglia della Nazionale con il numero 30 al giornalista Rai Bruno Gentili per i trent'anni di carriera al seguito degli Azzurri.