Il programma delle squadre Azzurre in campo a novembre
11 novembre 2023
giovedì 3 giugno 2010
La differenza tra l’Italia e il Messico la fa la condizione fisica. E’ questa la chiave della prima amichevole giocata a Bruxelles dalla nazionale azzurra con un’avversaria che ha messo in bacheca una vittoria storica (2-1) contro la squadra Campione del Mondo. Due gol per i messicani, firmati da Vela e Medina, una rete per gli azzurri realizzata da Bonucci: tre giovani che hanno portato freschezza ed entusiasmo, ma per l’Italia non è bastato. Contro il Messico, Lippi propone il modulo provato negli ultimi tempi e che probabilmente presenterà anche in Sud Africa, un 4-2-3-1 con Buffon in porta, in difesa Zambrotta a destra, Bonucci e Cannavaro centrali, Criscito a sinistra, De Rossi e Pirlo davanti alla difesa, quindi Iaquinta, Marchisio e Di Natale alle spalle della punta di ruolo, Gilardino. Due amichevoli per collaudare la squadra, tastare il polso della condizione fisica, fare chiarezza sugli ultimi dubbi; e il ct alla vigilia ha dichiarato che quello contro il Messico sarebbe stato il test più importante, non fosse altro per la somiglianza di gioco tra la nazionale messicana e il Paraguay, la squadra che gli Azzurri affronteranno al debutto il 14 giugno. E non ha torto il commissario tecnico: formazione molto giovane, il Messico mette subito in evidenza, oltre a giocatori di grande talento, la sua personalità: gioca palla a terra, attacca con dieci uomini, ha un fraseggio molto corto che spesso mette in difficoltà l’Italia. Dopo un colpo di testa, al 2’ di gioco, di Iaquinta che colpisce la traversa, gli Azzurri patiscono sulla fascia sinistra le continue incursioni dei messicani che spesso scendono in tre da quella parte e disorientano la difesa italiana. Così il Messico, al 16’, passa in vantaggio: dalla sinistra parte un cross che scavalca la difesa azzurra, si inserisce Vela che di destro infila Buffon.
Al 28’ risponde l’Italia: punizione di Pirlo a girare, Perez devia sulla traversa. E ancora alo 43’ Marchisio allunga sulla fascia per Criscito, che va viene bene e lascia partire un tiro che l’estremo difensore messicano devia d’istinto. L’Italia è un po’ imballata, ma non poteva essere diversamente: il Messico ha già tre amichevoli sulle spalle, di cui due perse contro Inghilterra e Olanda, mentre gli Azzurri sono reduci da due settimane di preparazione intensa al alta quota e , mentre qualcuno ha già raggiunto un buon grado di forma, altri faticano a tenere il ritmo. C’è anche da dire, però, che Pirlo e De Rossi fanno poco filtro e Gilardino, in avanti, non viene mai servito.
Nella ripresa Lippi manda in campo Pepe al posto di Di Natale, apparso un po’ in ombra, con il risultato che l’Italia comincia ad aggredire più alto. Ma non può evitare un pericoloso inserimento di Barreca che approfitta di un errore in fase di disimpegno da parte di De Rossi, ma poi fallisce al momento del tiro. Al 7’ altro pericolo per la porta di Buffon, con Vela che fortunatamente non aggancia davanti al portiere.
Al 18’ altri due cambi per l’Italia: Pazzini per Gilardino e Maggio per Zambrotta; poi, al 29’, De Rossi lascia il posto a Quagliarella. Ma è sempre il Messico a condurre il gioco e a fare la differenza in campo. Al 38’, infatti, arriva il raddoppio firmato da Medina che, servito da un cross di Blanco che scavalca la difesa, si porta avanti il pallone con la testa e poi colpisce di destro.
Cinque minuti dopo gli Azzurri accorciano le distanze con Bonucci: calcio d’angolo, palo di Bocchetti, riprende Pazzini e poi arriva Bonucci che non sbaglia la mira. La reazione c’è stata e questo conforta Lippi che, a fine partita, sgombra il campo da idee “fasulle”: “I miei giocatori li conosco molto bene e non sono quelli visti oggi. Ho parlato con loro, mi hanno detto che avevano le gambe pesantissime. Del resto noi siamo reduci da dieci giorni di preparazione in montagna, loro invece hanno già un buon numero di partite nelle gambe. Non è un problema, anche se sarebbe stato meglio iniziare con un altro risultato; ma l’importante è trovare la condizione quando dovremo giocare il Mondiale”.