Beach Soccer, ct Esposito: "Rispetto assoluto per tutti, ma paura di nessuno!"
giovedì 3 luglio 2014
Dall'8 al 10 agosto in Ungheria, a Siofok, gli Azzurri disputeranno la quarta tappa della Euro Beach Soccer League (seconda per la Nazionale), abbiamo fatto il punto della situazione con Massimiliano Esposito, allenatore dell'Italia.
Con quali aspettative ci presentiamo all'imminente competizione?
Abbiamo svolto la prima tappa, collezionando nove punti. Il prossimo mese disputeremo la seconda tappa con l'obiettivo di realizzarne altrettanti, cercando di migliorare le nostre prestazioni. E' un anno di crescita, dopo due anni di lavoro e cambiamento sia sotto l'aspetto mentale che sotto quello caratteriale. Siamo partiti con il piede giusto: i ragazzi sono motivati e convinti delle proprie doti. Inoltre le finali europee di quest'anno saranno particolarmente importanti perché ci si giocherà un posto per i Giochi olimpici europei i che si terranno a Baku in Azerbaijan nel 2015.
A Siofok affronteremo Portogallo, Ucraina e Germania…
Sono squadre importanti e in crescita, di cui abbiamo rispetto assoluto, ma non paura. A Catania battendo i Campioni del Mondo della Russia abbiamo dimostrato di potercela giocare con tutti.
Potrebbe farci un ritratto della nostra Nazionale di Beach Soccer?
Abbiamo puntato molto sui giovani per un ricambio generazionale. Abbiamo fatto crescere i vari Ramacciotti, Gori e Marinai, che e ora sono punti di forza per questa squadra. Poi ci sono giocatori importanti a livello di esperienza come Spada, Palmacci o Corosiniti… Con quei due o tre giocatori esperti a fianco delle nuove leve si è venuto a creare un giusto mix che potrebbe portarci grandi soddisfazioni.
Lei è stato sia giocatore di Calcio a 11 che di Beach Soccer. Quale delle due versione di calcio trova più divertente?
Il Beach è più entusiasmante, perché si fanno più giocate acrobatiche e volanti. Per quel che mi riguarda è molto più divertente a praticarsi e vedersi... Tuttavia, benché siano entrambi sport calcistici, sono molto diversi.
Prima di giocare a Beach Soccer lei è stato un calciatore professionista con molte presenze nel massimo campionato italiano di Calcio a 11. Come vede il passaggio dai campi della Serie A alla sabbia del Beach Soccer?
Beh, i giocatori provenienti dalla Serie A fanno sempre comodo al Beach Soccer. Anche se non tutti i calciatori professionisti riescono a calarsi in questa realtà, perché dopo tanti anni di fatica, farne ancora in ritiri e stage non è semplice, a livello più mentale che fisico.
Se potesse scegliere quali calciatori italiani della Serie A "farebbero comodo" alla Nazionale di Beach Soccer? E quale campione straniero vedrebbe bene a giocare sulla sabbia?
Tra gli italiani vedrei bene Cerci, perché ha corsa e spirito di sacrificio. Poi Pirlo, che magari non corre tanto, ma ha giocate e invenzioni che potrebbero essere preziose anche nel Beach Soccer. Infine, e lo dico da sempre, mi piacerebbe vedere giocare Totò Di Natale, che a livello acrobatico e tecnico è uno dei più forti. Tra gli stranieri invece direi Pogba, perché ha un fisico possente, personalità da vendere e tiro. Anche lui potrebbe fare molto comodo.