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Blatter consegna il badge Fifa: “E’ il riconoscimento dei campioni”

martedì 2 settembre 2008

Blatter consegna il badge Fifa: “E’ il riconoscimento dei campioni”

Dorato, con il disegno della Coppa del Mondo e il logo Fifa in basso. E' il badge Fifa, lo “scudetto” dei campioni, consegnato oggi pomeriggio all'Italia dal presidente della Fifa, Joseph Blatter. Gli azzurri lo indosseranno, a cominciare dalla partita con la Georgia, fino alla fine dei Mondiali del 2010 in Sudafrica. “E' il segno di riconoscimento dei campioni – ha dichiarato Blatter – e spero che l'Italia approdi in Sudafrica per difendere il suo titolo”.
Alla cerimonia, che si è svolta nel centro tecnico di Coverciano dove la Nazionale è in ritiro, hanno partecipato, oltre al presidente della Figc Giancarlo Abete, anche il presidente del Coni Giovanni Petrucci, la squadra azzurra al completo con il Commissario tecnico Marcello Lippi e il capo delegazione Gigi Riva.
“E’ un punto di arrivo, ma anche di partenza verso nuove sfide”, ha dichiarato Abete, mentre Petrucci ha rivolto un appello a Blatter: limitare il numero di stranieri nello
sport, a cominciare dal calcio, invitando il presidente della Fifa ad andare avanti nella
sua battaglia della regola del “6+5”.
Un simpatica scena ha visto come protagonista il capitano della Nazionale Fabio Cannavaro, che ha chiesto al presidente della Fifa di consegnargli la Coppa del Mondo vinta due anni fa: “Presidente, volevo chiederle una cosa - ha detto Cannavaro - chiudiamo definitivamente quella storia. Per cortesia, mi consegni oggi la Coppa del mondo”. Come noto, Blatter non aveva partecipato alla cerimonia della premiazione a Berlino e la Coppa era stata consegnata agli Azzurri dal presidente della Uefa Johansson, in qualità di presidente del Comitato organizzatore. In verità Blatter aveva già spiegato agli azzurri, durante una visita a Roma dopo il Mondiale, di non essere salito sul palco al momento della premiazione per evitare i fischi dei tifosi tedeschi, che ce l'avevano con la Fifa.
 
Interpellato sugli ultimi episodi di violenza, che si sono verificati domenica scorsa a Roma, il presidente della Fifa si è detto preoccupato: “Siamo vittime della nostra popolarità, la violenza non è nel calcio, è nella società, ma ci sono elementi di violenza che sfruttano la piattaforma del calcio. Il nostro sport non può fare altro che organizzare nel modo migliore gli stadi, dovremo lavorare al fianco delle autorità per evitare che la
violenza diventi protagonista, ma fuori dagli stadi non possiamo essere responsabili
della società che è violenta: non possiamo fare tutto noi, anche la società stessa, compresa la stampa, deve fare qualcosa e incoraggiare il fair-play”.



Foto GMT