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Cannavaro sprona l’Italia: “La qualificazione passa anche per la Georgia”

giovedì 3 settembre 2009

Cannavaro sprona l’Italia: “La qualificazione passa anche per la Georgia”

Dodici anni con la maglia della Nazionale, un Mondiale vinto, un Pallone d’Oro, diversi scudetti in bacheca, recordman di presenze in azzurro con 127 gettoni: abituato alle vittorie, Fabio Cannavaro, rientrato in Italia dopo l’esperienza spagnola con la maglia del Real Madrid, vuole festeggiare i 36 anni che compirà il 13 settembre con un altro successo. Il capitano si concentra sul doppio impegno che attende gli azzurri e che sarà fondamentale per la qualificazione ai Mondiali del 2010: “Si tratta di due sfide importanti, abbiamo la possibilità di allungare il passo. La Georgia non attraversa un momento positivo, mentre noi dobbiamo ritrovare le giuste motivazioni: la qualificazione passa anche dalla partita di sabato. Il gruppo è diverso rispetto a quello del mondiale di Berlino, stiamo cercando di tornare ad essere una squadra. In Sudafrica abbiamo avuto difficoltà fisiche e mentali, bisognerà lavorare su questo”.
L’Italia è alla ricerca di una nuova identità e Cannavaro ammette: “Siamo più indietro rispetto a quattro anni fa, inutile negarlo. Lippi ora ha scelto un 4-4-2, ma dipenderà sempre dalle partite: Lippi non è legato a un modulo rigido, parte in una maniera e finisce in un'altra, magari iniziando con il 4-4-2 per terminare con un modulo diverso. La nostra è una squadra in grado di adattarsi tatticamente agli avversari e di cambiare la propria fisionomia”.
Cannavaro punta forte su Giuseppe Rossi: “Hanno riconosciuto in tanti che è un fenomeno: ha senso del gol, dribbling, capacità tecniche. In Spagna col Villarreal si è consacrato: non gli metto troppo peso addosso se dico che è la sua ora. Ma ha l'età giusta, di qui al Mondiale dovrà essere lui a farci fare il salto di qualità”.
L’ultima considerazione la fa su se stesso: “Penso che tornare al Cannavaro del 2006 sia difficile: se andate a rivedere quel campionato e il mondiale, parliamo di un livello stratosferico. Ma sono lo stesso Cannavaro: anche lo scorso anno ho fatto cose importanti, non ho mai avuto problemi fisici ma solo di condizione, solo che non venivano evidenziate perché giocavo in Spagna e magari era più interessante parlare di quelle negative. Quello che posso dire è che, dopo due anni, ho fatto una buona preparazione e si vede che sto bene”.