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Contro la Norvegia inizia il cammino europeo. Tavecchio: “La carica di Conte è contagiosa”

lunedì 8 settembre 2014

Contro la Norvegia inizia il cammino europeo. Tavecchio: “La carica di Conte è contagiosa”

Dalla Norvegia inizia il cammino europeo della Nazionale di Antonio Conte. Una tappa importante che arriva all’indomani dell’esordio positivo del neo citti sulla panchina azzurra, in occasione dell’amichevole della scorsa settimana a Bari contro l’Olanda. A pensare positivo primo fra tutti è il presidente della Figc Tavecchio: “In questa Nazionale – sottolinea - c’è tutta la carica di Conte, che è piacevolmente contagiosa. Nei giocatori c'è un'emulazione totale, c'è questo brivido nella schiena e mi fa molto piacere. Io li seguo soffrendo con loro. L'importante è iniziare bene e portare avanti il nostro progetto”.
La sfida di domani, ha spiegato, “non sarà facile; la Norvegia è già avanti nel campionato ed è una squadra molto fisica. Dovremo usare tutte le nostre risorse tecniche per portare via un risultato positivo”.
Vigilia delicata anche per l’Under 21, a cui il presidente federale ha rivolto un grande “in bocca al lupo”, che domani giocherà contro Cipro: “Contro la Serbia abbiamo superato un rischio sullo 0-2. Bisogna dare atto ai ragazzi di un recupero incredibile, non ci credevo quasi più sul doppio svantaggio, però i giovani hanno dimostrato grande forza e attaccamento ai colori azzurri”.
Tavecchio liquida quindi con poche parole le polemiche riguardo Chiellini e Lotito: “Sto imparando che non ha senso intervenire su discorsi triti e ritriti. Non ci sto. Credo che il silenzio non sia mai stato utile come in questo momento”.
Quindi ha parlato delle innovazioni che intende portare nel movimento. “Ci sono molti temi per costruire un sistema nuovo. In Italia c'è un bacino di 700mila giovani sotto i 18 anni, per mostrarli e farli conoscere bisogna fare i centri federali che hanno una diramazione territoriale nelle province e poi nelle regione. L'incontro dei migliori giovani nelle singole regioni sarebbe una vetrina per il calcio professionistico che, con un pò di testa e d'intuizione, saprebbe dove andare a pescare invece che farlo sempre all'estero. E' un'esigenza di costi, di bilanci che vedo sempre più drammatici. La Federazione dovrà andare anche nelle scuole per creare, come hanno fatto gli inglesi con i college, delle squadre negli istituti scolastici che possano partecipare a dei campionati". 

Sull'eccessivo numero di stranieri utilizzati in campionato, ha commentato:“Ho dei contatti con il governo per quanto riguarda gli extracomunitrari che devono avere un certo curriculum per giocare in Italia, così come c'è una legge in Inghilterra. Sui comunitari è più difficile per il discorso della libera circolazione dei lavoratori. Potremmo fare altre cose, come ridurre le rose, per favorire un maggior utilizzo degli italiani. Abbiamo allo studio le riforme in un discorso da fare con la Serie A che detiene il monopolio di queste situazioni. La Federazione intende adoperarsi in questa direzione”.