Il programma delle squadre Azzurre in campo a novembre
11 novembre 2023
lunedì 2 giugno 2008
La lunga avventura comincia. Roberto Donadoni è concentrato, ha voglia di andare sul campo a lavorare con i suoi ragazzi. La conferenza stampa è un concentrato di intenti e di voglia di cominciare. L’avventura inizia anche con la ‘benedizione’ del presidente federale Abete, che è al fianco degli azzurri e che conferma che nelle prossime 48 ore sarà posta la firma in calce al contratto già stipulato con Roberto Donadoni. “Eccoci qua- esordisce Roberto Donadoni- ringraziamo Baden per l’accoglienza.
Da oggi iniziamo il nostro lavoro in vista dell’esordio in questo Europeo. Ci siamo meritati questa qualificazione, siamo qui per continuare un cammino iniziato due anni fa e abbiamo tanta voglia di affrontare l’impegno”. Il Ct parla del girone e della sfida contro l’Olanda che per lui ha un sapore tutto particolare: “Questo è un girone difficile. Ci sono Francia e Italia, le ultime due finaliste del Mondiale, ma stiamo parlando di due anni fa. Poi ci sono altre due formazioni forti come Olanda e Romania.
E la Romania non è assolutamente una squadra da sottovalutare. La nostra attenzione, però, ora è rivolta all’Olanda, in seguito penseremo ad altro. A livello personale sono contento di affrontare un amico come Marco van Basten. A lui mi lega un’amicizia lunga anni e una stima reciproca, ma al momento del fischio d’inizio ognuno penserà alla sua squadra”. Donadoni è alla sua prima esperienza da Ct ad un grande appuntamento e analizza l’emozione che c’è prima dell’inizio.
“E’ un’esperienza nuova, ma credo che dal punto di vista emozionale non ci sia una grandissima differenza. Io vivo questa vigilia con grande serenità e cerco di trasmetterla al gruppo. Voglio che i ragazzi non sentano già da ora la pressione dell’esordio, perchè rischiamo di bruciare energie importanti. Cerco di limitare al massimo le emozioni. Siamo tutti professionisti e sappiamo come gestire le emozioni. Ora cominceremo a lavorare e siamo già concentrati su quello che dobbiamo fare”. Il Ct non parla di moduli o formazioni, ma conferma che il lavoro che sarà svolto in settimana sarà molto importante.
“Di giorno in giorno valuterò le condizioni dei singoli. Abbiamo tutta una settimana di tempo per lavorare e lo faremo al meglio. Poi trarrò le mie conclusioni”. Donadoni non sa ancora che allo stadio dell’Admira Wacker ci saranno oltre 5.000 spettatori ad attendere l’allenamento degli azzurri. “Sono felice perché mentre arrivavamo all’hotel ho visto tanti tifosi che ci aspettavano lungo la strada. L’albergo è proprio come lo volevamo, comodo, ma spartano. L’ambiente ideale per concentrarci e prepararci per questa competizione”. Cassano come al solito entra nei discorsi delle conferenze e c’è chi parla di recupero miracoloso.
“Non mi ritengo all’altezza di miracoli- afferma Donadoni- anche perché stiamo parlando di un ragazzo di 26 anni. Se di miracolo si parla, anche se la parola mi sembra esagerata, Antonio lo deve fare da solo”. I complimenti di Bearzot hanno fatto piacere al tecnico azzurro che però con il ct Campione del Mondo non ha mai lavorato. “I suoi auguri mi fanno solo che piacere e se possibile mi danno ancora più stimolo”. Il Ct infine parla dei singoli e in particolare di Di Natale e Del Piero. “La partita con il Belgio ha dato una conferma che è stata quella di Di Natale, che ha dimostrato ancora una volta quello che ha fatto fino ad oggi. Non escludo che Del Piero possa fare qualcos’altro.
Escludo che possa fare il portiere o il difensore. Sta lavorando bene. è a disposizione, ha stimoli giusti. Se creiamo dualismi di ruolo cadiamo in una errore grossolano”. Il ruolo di favorito non dispiace a Donadoni, ma lui sa che bisogna lavorare sul campo: “Io dico che, se devo scegliere, preferisco essere ottimista, ma questi sono tutti discorsi che lasciano il tempo che trovano. Nel gruppo c’è la consapevolezza che si deve accettare con un sorriso anche un’esclusione. A me piace questo atteggiamento: penso ad affrontare l’Olanda e a vincere contro l’Olanda, poi dopo penserò al resto senza fare proclami, ma semplicemente perché è la cosa più immediata”.