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DONADONI: "L'ITALIA HA DIMOSTRATO CHE HA ANCORA VOGLIA DI VINCERE"

giovedì 29 marzo 2007

DONADONI:

All'indomani della bella vittoria contro la Scozia, Donadoni fa il punto della situazione prima di dare appuntamento a giugno con il prossimo impegno di qualificazione, in casa di Far Oer. Il Commissario tecnico è più disteso; sono lontane le polemiche e le critiche che hanno accompagnato la preparazione degli Azzurri a Coverciano. "Mi auguro - sottolinea il ct - che ci sia rispetto per me e per la Nazionale. Essersi dimenticati di certe cose buone è un errore e un'ingiustizia verso i ragazzi". Stanco, ma sorridente, Donadoni non ha l'aria di chi si è appena preso una bella rivincita: "Essere una persona perbene paga sempre. Non è piacevole sentirsi come un'azione in borsa. Massacrato? Non esageriamo, il termine si usava venti anni fa per i macellai, e ora anche loro hanno metodi diversi. L'effetto però è lo stesso: c'è chi dà mazzate in testa, e chi piano piano lavora ai fianchi". Per questo Donadoni non si aspetta carezze a giugno, quando in casa di Far Oer e Lituania la sua Italia avrà l'occasione di conquistare il secondo posto, sfruttando la sfida tra Francia e Ucraina. "Ora si tornerà a fare silenzio sulla Nazionale - continua il Commissario tecnico - per poi concentrare tutto in pochi giorni a giugno. Così funzionano le cose, ma non è detto debba esser così: se mio figlio ama rubare le caramelle, non mi passa per la mente di non dirgli che non si fa". Donadoni parla del suo rapporto con la squadra: "Il rapporto tra me e questa squadra non è mai stato in dubbio. I disturbi vengono da fuori: vallettopoli, il mercato, le voci. E' un'onda inarrestabile, e destabilizza. Però la maglia della nazionale consente di staccare, ai giocatori...". E poi guarda avanti: "In casa di Far Oer avremo un'occasione da non perdere: poi a settembre e ottobre si entrerà nel vivo. I club hanno capito le esigenze della Nazionale: con il campionato al via in agosto, spero di arrivare alle sfide decisive in condizioni migliori dello scorso settembre, quando erano difficili: l'avevano sottolineato i giornali, tranne poi dimenticarsene". C'è anche un messaggio per Pirlo, escluso di turno dopo Del Piero. "E' scontento? - domanda Donadoni - Se non mi accorgessi di certe cose, dovrei fare il fruttivendolo piuttosto che il ct. Deve stare tranquillo: con me ha sempre giocato, a Tbilisi lo sostituii dopo due giorni di febbre. Lui come Del Piero, grande giocatore e grande persona, e come tutti i giocatori tecnici saranno sempre tenuti in considerazione dal sottoscritto". Da Pirlo a Toni, protagonista nella notte di Bari: "I fatti parlano per lui, io però voglio parlare di tutto il gruppo. Questa Nazionale non è sazia per il Mondiale vinto: chi fa sport sa che è un lusso che non ci si può permettere. La vera svolta ci sarà solo quando saremo qualificati: l'Italia ha un gruppo di eccezionale valore tecnico e può ancora migliorare. Di che colore è il futuro? Dico azzurro, come la nostra maglia. Ma in Nazionale è così: ogni volta è come se si dovesse ricominciare da capo".