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Euro 2016, l'equilibrio è nei numeri!

venerdì 24 giugno 2016

Euro 2016, l'equilibrio è nei numeri!
Un dato incontrovertibile di questa prima tranche di Euro 2016 non è numerico ma deriva dall'analisi dello scenario: vige la dittatura ferrea dell'equilibrio. La formula a 24 squadre, non unanimemente apprezzata, ha davvero reso possibili imprese epiche come quelle delle due Irlanda, entrambe volate agli ottavi come migliori terze, senza parlare dell'Islanda e dell'Ungheria che però hanno agguantato la qualificazione senza ricorrere a ripescaggi, circostanza cui invece ha dovuto ricorrere il Portogallo di Cristiano Ronaldo. L'equilibrio è sintomo e causa allo stesso tempo e si è tradotto in termini numerici in un sensibile abbassamento delle reti segnate a partita: 96 in totale per una media di 1,92 ogni 90', nettamente in calo rispetto ai 2,5 di Euro 2012 e gli addirittura 2,83 del Mondiale brasiliano di due anni fa. Un dato davvero impressionante riguarda il ritorno in auge in pompa magna della "zona Cesarini": 13 reti sono state messe a segno nel quarto d'ora finale ed addirittura 7 oltre il 90', ulteriore cartina tornasole di quanto ogni partita viva sul filo dell'equilibrio, con le squadre che continuano a colpirsi ai fianchi come pugili fino a scatenare il cedimento delle difese dell'avversario nell'ultima ripresa. Ben 27 match su 36, ovvero oltre il 75% del totale, si sono chiusi in pareggio oppure con uno scarto di una sola rete tra i due undici in campo (11 pareggi e 16 vittorie con meno di due gol di scarto). I risvolti di una formula che tiene in piedi speranze fino all'ultimo certamente ma anche la dimostrazione che non esistono più sprovveduti nel mondo del calcio. I capocannonieri parziali sono Bale e Morata con 3 reti (lo spagnolo ha una migliore media realizzativa in base ai minuti giocati) mentre tra gli assistman regnano Hazard e Ramsey a quota 2. Non sorprende quindi che il Galles, altra bella storia dell'estate europea, sia la compagine più prolifica a pari merito con la mai troppo sorprendente Ungheria, entrambe a quota 6 reti; "maglia nera" di questa classifica l'Ucraina a zero gol, l'unica a non aver mai esultato. Il Portogallo è invece la nazionale che ha tentato più conclusioni verso la porta avversaria (69), seguita dall'Inghilterra (65). Nel possesso palla solamente Germania, Spagna e Portogallo hanno superato la soglia del 60% (rispettivamente 66% per i tedeschi e 61% per le iberiche) anche se va segnalato come qualificate agli ottavi siano anche le due squadre fanalino di coda in questa classifica, Islanda e Irlanda del Nord, con dati del 35% e del 34%: le vie verso il successo sono davvero infinite! Spagna e Germania guidano anche la graduatoria delle più precise. I bi-Campioni in carica hanno completato il 93% dei passaggi tentati seguiti dal 91% dei Campioni del Mondo 2014, cifre che rasentano la perfezione. L'Italia è a metà classifica in questo senso con l'81%, figlio anche del diverso modus operandi  mostrato in campo, fatto di scelte che prediligono le più rischiose verticalizzazioni. Capitolo retroguardie. Solo Germania e Polonia non hanno sinora subito gol, seguite da Italia, Francia e Svizzera con una rete incassata. La rete più bucata è stata quella russa con 6 gol al passivo, poi Ucraina e Repubblica Ceca con 5: tutte compagini che hanno salutato la competizione. A chiusura una curiosità. Lo Speedy Gonzales di Euro 2016 è stato finora l'ala francese Kingsley Coman, beccato dall'autovelox alla velocità di 33 km/h!