Nazionale U21

Europeo Under 21, il focus sulle avversarie dell'Italia: la Norvegia pressa alto, pericolo Botheim

Sfida decisiva con la Norvegia per gli Azzurrini di Nicolato, scandinavi a 0 punti ma non mancano le insidie

martedì 27 giugno 2023

Europeo Under 21, il focus sulle avversarie dell'Italia: la Norvegia pressa alto, pericolo Botheim

Dopo la fondamentale vittoria per 3-2 ottenuta contro la Svizzera alla Cluj Arena, gli Azzurrini affrontano la Norvegia - fanalino di coda del gruppo con 0 punti – nel terzo e ultimo match del Girone D di questo Europeo. Una sfida chiave per consentire alla squadra di Paolo Nicolato l’accesso alla fase ad eliminazione diretta del torneo per la seconda edizione consecutiva dopo quella del 2021.

Nonostante i norvegesi non abbiano ancora raccolto un punto nelle prime due uscite - sconfitta per 2-1 contro la Svizzera nella partita d’esordio e 1-0 contro la Francia – si sono comunque dimostrati tosti e organizzati, come del resto testimoniava la fase di qualificazione agli Europei 2023 (primi nel loro girone con 24 punti, frutto di otto vittorie e due sconfitte). Per quanto riguarda i precedenti tra le due formazioni, il bilancio sorride agli Azzurrini, che sono rimasti imbattuti in sei delle otto sfide contro i landslaget Under 21 – quattro vittorie e due pareggi nel parziale, compreso il più recente maturato in amichevole il 22 marzo 2018 (1-1, rete di Vido, con Alberico Evani in panchina). Più in generale, facendo riferimento alla sola fase finale del torneo continentale Under 21, Italia e Norvegia contano un solo precedente: il pareggio per 1-1 maturato nella fase a gironi l’11 giugno 2013 (a segno Stefan Strandberg e Andrea Bertolacci).

Norvegia intensa, duelli, pressing alto e recuperi offensivi

Che cosa ci hanno detto queste prime due gare dell’Europeo Under 21 sulla Norvegia? La formazione di Leif Gunnar Smerud, nonostante i due ko, ha offerto un gioco propositivo, contraddistinto da grande intensità nei duelli e da un’elevata propensione al recupero palla offensivo, frutto di un pressing organizzato e corale. È una squadra che non concede molte occasioni da rete ai dirimpettai e che ama attaccare i portatori di palla nella metà campo avversaria. Tra le 16 nazionali presenti in questo Europeo, quella norvegese è prima per duelli vinti in un singolo match del torneo in corso (67 nella gara d’esordio contro la Svizzera, almeno cinque più di qualsiasi altra avversaria nella competizione – a 62 la Germania), e questo ha portato i landslaget ad essere la formazione con la più alta percentuale di successo in tale statistica tra i pari età (56.6% ovvero 115 vinti su 203 ingaggiati). La Norvegia prepara le azioni offensive cercando di isolare i giocatori più tecnici nell’uno contro uno: teoria confermata dal dato sui dribbling sia tentati che portati a termine con successo in questo Europeo (rispettivamente 62 - almeno 13 più di qualsiasi altra avversaria – e 39 riusciti). Citavamo inoltre il pressing alto, su cui la Nazionale scandinava basa la sua identità: sei tiri a seguito di un recupero palla offensivo (ovvero entro massimo 40 metri dalla porta avversaria), semplicemente il dato più alto della manifestazione in corso. Attenzione inoltre ai secondi tempi dei norvegesi: sia nel primo match che nell’ultima sfida contro la Francia, la squadra di Smerud ha effettuato più conclusioni nella ripresa: contro i transalpini addirittura zero nella prima parte di gara e otto (di cui due nello specchio della porta) nella seconda.

 

 

Bobb e Hove osservati speciali, Ceide e Botheim li conosciamo bene

Due giocatori che abbiamo visto nell’ultima Serie A e due talenti in evidenza nelle prime due gare. Sono principalmente quattro i giocatori della Norvegia che la retroguardia azzurra dovrà tenere sotto controllo e non sottovalutare nell’ultimo match del Girone D di questo Europeo. Partiamo da Emil Konradsen Ceide, il classe 2001 del Sassuolo che è andato a segno nel match inaugurale contro la Svizzera e che può giocare da esterno a centrocampo o esterno in un tridente, a seconda del modulo e del momento di gioco. Quasi sicuramente guiderà l’attacco degli scandinavi Erik Botheim, attaccante insidioso che nell’ultimo campionato italiano ha collezionato un gol e tre assist in 28 presenze. Sarà un confronto diretto con Pirola, visto che i due sono stati compagni di squadra nella Salernitana di Paulo Sousa in questa stagione. Li conosciamo meno, ma si stanno mettendo in mostra in questo primo scorcio di Europeo anche l’esterno d’attacco Oscar Bobb e il centrocampista Johan Hove. Il classe 2003 del Manchester City Under 21 è il giocatore norvegese che ha tentato il maggior numero di dribbling (15) e che ne ha completati di più (10) nella competizione in corso, e in generale è secondo dietro solo a Rodri della Spagna (rispettivamente 16 e 11). A dimostrazione della pericolosità dell’esterno offensivo, basti pensare come il solo Bobb - in queste prime due partite - abbia effettuato con successo quasi un quarto dei dribbling completati complessivamente dai restanti giocatori norvegesi (10 su 39). Il quarto giocatore sul quale andrà riposta grande attenzione è il centrocampista classe 2000 del Groningen, passato a gennaio dallo Strømsgodset ai biancoverdi, che da inizio anno ha creato 23 occasioni in Eredivisie. Tra i centrocampisti più giovani del norvegese solo Orkun Kökcü (55, dicembre 2000), Million Manhoef (31, gennaio 2002), Xavi Simons (38, aprile 2003) e Kacper Kozlowski (26, ottobre 2003) ne hanno registrate di più nel campionato olandese 2022/23. Johan Hove è un giocatore generoso, che si sacrifica per la squadra, ma che porta la sua tecnica sulla trequarti offensiva: il classe 2000 è uno dei due giocatori della Norvegia Under 21 ad aver creato il maggior numero di occasioni in queste prime due partite dell’Europeo (cinque, al pari di Christos Zafeiris). La Norvegia proverà a concedere il meno possibile all’Italia e al tempo stesso proverà a colpire nel momento giusto, sfruttando la qualità a disposizione tra centrocampo e attacco.