Il programma delle squadre Azzurre in campo a novembre
11 novembre 2023
venerdì 20 giugno 2008
Non gli piace restare fuori dai giochi. La gara contro le furie rosse sarà una corrida e Rino Gattuso ama scendere nell’arena. Purtroppo, però, il cartellino giallo rimediato contro la Francia lo costringerà ad essere spettatore non pagante. Il centrocampista vive questi giorni di vigilia scherzando e lo fa anche per le dichiarazioni di Aragones che nei giorni scorsi ha detto: “Se Gattuso è un giocatore insostituibile io mi faccio prete”.
Il centrocampista ha ribattuto: “L'ho trovato come un complimento perché ha ragione su quello che ha detto: è vero che sono un combattente e mi ha elogiato per quelle che sono le mie caratteristiche. Pirlo è un giocatore fondamentale che loro non hanno. Alla Spagna manca un giocatore con quelle caratteristiche. Certo... Fossi in lui non mi farei prete, ha già una certa età, si goda il resto della vita normalmente”.
Il centrocampista sa che la forza dell’Italia è nel gruppo, che lo spirito ritrovato può essere un elemento in più per questa Italia. “Siccome siamo italiani, la scaramanzia ci piace e cerchiamo di fare le stesse cose. C’è un gruppo solido che va nella stessa direzione, siamo consapevoli che la differenza la fa il nostro gruppo. La Spagna è un avversario tosto, a vederla assomiglia molto al Barcellona di due anni fa che vinse la Champions League. Io credo che, però, l’Italia a livello tecnico non abbia niente da invidiare a questa Spagna. Loro hanno un tipo di gioco diverso come mentalità, se noi facessimo 20 passaggi di seguito comincerebbero a fischiarci”.
Poi Gattuso ha parole di elogio per Donadoni che sta facendo molto bene. “Donadoni è sempre in bilico per via del contratto con clausola: ultima preoccupazione è se rimane o no. La riconoscenza nel calcio non c’è e lo sappiamo che bisogna sempre dimostrare qualcosa. Il problema principale per lui è battere la Spagna, il resto poi si vedrà. Donadoni? E’ una persona per bene, sa far convivere 23 giocatori, e questa non è una cosa facile. E poi sa come comportarsi con gli atleti. Anche Lippi, che aveva vinto tutto, ha avuto momenti difficili. È normale che succeda a Donadoni, è una brava persona, con lui si riesce a parlare e qualche piccola incomprensione è stata sempre risolta col dialogo. Soprattutto, sa cosa vuole dai suoi giocatori. Mi amareggia un po’ quando leggo che è l’Italia di nessuno: chi rappresenta la Federazione ci aiuta e nessuno meglio di noi può saperlo, abbiamo rapporti con Abete e tutti gli altri”.
Il discorso scivola sul suo amico Cassano, che Gattuso non perde occasione di riprendere, spesso scherzosamente in allenamento. “Cassano? Lo vedo molto carico, a livello calcistico non è una sorpresa. Ha delle doti e fa delle giocate incredibili, l’unica preoccupazione è a livello comportamentale, ma sembra che voglio portargli sfiga… anche perché fino ad adesso si sta comportando a meraviglia. Più va avanti con l’età, più il suo modo di comportarsi migliora. Con la Spagna può farci vincere. Non ha fatto l’imitazione di Capello, dice che quella volta non stava facendo imitazione. Con noi comunque non fa nessuna imitazione: canta solo, è molto intonato. Potrebbe fare il cantante? No, meglio il calciatore”.
Non giocare questa gara lo fa soffrire molto e non crede di poter dare consigli ai giocatori. “Meglio giocare che stare fuori, perché la tensione sarà tanta. Consigli? In questo tipo di partite contano poco. Col cuore, comunque, sarò in campo con i compagni”.
Il centrocampista dice la sua sui baffi che si sta facendo crescere Luca Toni. “Non so se si tratta di scaramanzia- conclude Gattuso- penso voglia cambiare qualcosa, così che possa sbloccarsi e tornare a buttare la palla dentro, e allora si affida ai baffi come i giocatori dell'Italia nell'82”.