Un murales negli spogliatoi azzurri scelto dai tifosi su Socios.com
11 novembre 2023
lunedì 22 settembre 2014
''E' un grande risultato aver ottenuto quattro partite dell'Europeo del 2020, anche perché ci permette di pianificare una serie di attività sull'impiantistica sportiva e sulla sicurezza".
Ai microfoni di ‘Radio Anch’io lo Sport’ su Radio Uno, il direttore generale della FIGC Michele Uva è tornato a parlare dell’assegnazione all’Italia e a Roma di quattro partite dell’Europeo itinerante. Giovedì la UEFA aveva annunciato che sarà Milano ad ospitare la finale della Champions League 2016, venerdì è stata la volta di Roma, che si è vista assegnare un Quarto di finale e tre partite del girone di EURO 2020. Una bella notizia per tutto il calcio italiano e per la Capitale, arrivata a due giorni di distanza dagli incidenti scoppiati in occasione del match di Champions League tra Roma e Cska Mosca: “Questi avvenimenti non aiutano il calcio italiano nell'immagine che abbiamo all'estero - ha sottolineato Uva - ma la violenza nel calcio riguarda tutta l'Europa, non solo l'Italia. Non è un fenomeno prettamente italiano, negli stadi è stata pressoché estirpata, mentre si verifica per lo più all'esterno. Chi gira con i coltelli in tasca non va confuso con il calcio, è un delinquente comune che va perseguito come tale".
Il neo direttore generale della Federcalcio conosce a fondo la situazione dell’impiantistica sportiva italiana ed è consapevole del ritardo accumulato negli anni passati rispetto ad altri paesi europei: "Bisogna spingere affinché si cominci ad investire nella riqualificazione degli stadi - ha ribadito - perché è un punto cruciale della catena. E’ necessario facilitare l’acquisto dei biglietti e l’accesso allo stadio, ma i processi e i progetti vanno studiati nella loro completezza. Bisogna stilare un cronoprogramma su come agire. All'interno del sistema, dove mi auguro che tutte le frizioni pre-elettorali siano terminate, spero che cominci un dialogo proficuo".
Subito dopo la nomina da direttore generale, Uva si è messo al lavoro per cercare di rendere più efficiente la macchina federale. Diversi i progetti da portare avanti che, a detta del dg, avranno un impatto a medio e lungo termine: "Bisogna creare una scuola di dirigenti, di quei giovani bravi che ci sono per fare in modo che questa federazione sia un motore propulsivo. Io punto sui giovani".