Nazionale Beach Soccer

Intervista a Del Mestre: “Sogno una medaglia e di vedere Buffon tuffarsi sulla sabbia”

martedì 23 giugno 2015

Fisico possente, barba incolta e una passione per un altro portierone azzurro, Gigi Buffon. Simone Del Mestre è il numero uno della Nazionale italiana di Beach Soccer che domani con la Spagna (ore 13 italiane, diretta su Sky Sport) farà il suo esordio nei Giochi Europei di Baku. “Più che una squadra siamo una famiglia”, dice volgendo lo sguardo verso i compagni. La sensazione è che uno dei segreti alla base dei risultati ottenuti dall’Italbeach sia proprio nell’unione del gruppo guidato da Massimiliano Esposito. Domani inizia l’avventura ai Giochi Europei. Emozionato? “Beh, direi di sì. Vestire la maglia della Nazionale è un onore, figuriamoci farlo nelle Olimpiadi europee”. Il girone non è dei più facili... “E’ vero, la Russia è molto forte (sono i campioni del mondo in carica, ndr), ma sono convinto che possiamo giocarcela. La Spagna è al nostro livello e, per quanto riguarda l’Ungheria, credo siano loro a doverci temere. Vincere una medaglia sarebbe meraviglioso, firmerei per il bronzo”. Come hai iniziato a giocare a Beach Soccer? “E’ nato tutto per caso. Nell’estate del 2008 un mio compagno della squadra di calcio in cui militavo non poteva allenarsi e allora, senza nemmeno dirmelo, ha lasciato il mio numero di telefono al Lignano. Mi hanno chiamato e, incuriosito, sono andato ad allenarmi. Da allora non ho più smesso “. Poi è arrivata la Nazionale. Tante parate, ma anche qualche gol… “Ho il vizietto del gol (ride, ndr). Quest’anno ne ho segnati già due in Champions League e uno nelle semifinali di Coppa Italia. Poi la scorsa settimana nelle qualificazioni alla Fase Finale dell’Euroleague sono ruscito a sbloccare il risultato con la Grecia”. Un gol che qualcuno non ha digerito… “Prima della partita avevo scommesso con Zurlo che se avessi segnato gli avrei tirato una schicchera a fine partita. Per questo ho esultato mimando il gesto verso la panchina”. Il portiere nel Beach Soccer può essere goleador, ma deve essere soprattutto regista… “L’azione parte da noi, per questo rilanciare bene è fondamentale. Molti schemi ci vedono protagonisti, quindi la concentrazione non può mai mancare”. Anche lo stile in porta è diverso? Sì, l’imprevedibilità del rimbalzo sulla sabbia ti obbliga ad aspettare il pallone anziché attaccarlo. E poi sei chiamato in causa molto più spesso rispetto al calcio. Si dice che il portiere sia quello che si stanca di meno, ma noi restiamo in campo più tempo e siamo sempre al centro del gioco”. C’è qualche portiere che vorresti vedere esibirsi in spiaggia? “Mi piacerebbe poter ammirare Buffon. Chi l’ha visto mi ha detto che anche sulla sabbia è un fenomeno, sinceramente non fatico a crederci…”.