Nazionale Beach Soccer

Intervista a Stefano Spada: "Al mondiale puntiamo al podio!"

mercoledì 8 luglio 2015

Intervista a Stefano Spada:
“Se vinciamo il Mondiale mi faccio un altro tatuaggio”. E’ la promessa di Stefano Spada, che con Simone Del Mestre difende la porta della nostra Nazionale. Nessun numero uno, nessun dodicesimo, ma due amici che da sette anni dividono nei ritiri la stessa camera da letto e che anche domani con la Costa Rica si alterneranno tra i pali scambiandosi consigli e incitamenti. Di solito si parla di rivalità tra portieri, ma voi sembrate più complici che rivali… “Il nostro segreto, e la nostra forza, è che siamo amici dentro e fuori dal campo. Abbiamo caratteristiche diverse e ci completiamo bene. Simone è più potente, io sono più agile e, a seconda dell’andamento della partita, il mister decide chi schierare”. Domani inizia l’avventura nel Mondiale. Dopo la medaglia d’argento ai Giochi Europei di Baku dove volete arrivare? “Le sensazioni sono positive, siamo molto motivati e possiamo ambire a salire sul podio come a Baku. Prima di tutto però dobbiamo passare il primo turno, alcune brutte esperienze del passato ci hanno insegnato che in competizioni come questa non si deve mai pensare di avere vinto prima di essere scesi in campo”. In un’ipotetica griglia di partenza l’Italia in che posizione è? “Le due grandi favorite sono il Brasile e la Russia, poi subito dietro ci siamo noi, la Spagna e il Portogallo. In questi ultimi anni siamo cresciuti moltissimo e adesso non siamo così lontani da russi e brasiliani”. Ma il cammino per arrivare così in alto è stato lungo. E tu ne sei testimone… “Penso di essere uno dei pochi giocatori ad essere stato convocato dalla Nazionale prima ancora di giocare per un club. Il mio primo stage in azzurro risale al 2007, conoscevo a malapena le regole. Adesso se dovessi scegliere tra calcio e beach soccer non avrei dubbi: tutta la vita beach soccer”. In quello stage di 8 anni fa hai conosciuto anche Massimiliano Esposito. “Il mister è stato il mio primo compagno di stanza. Da allora non è cambiato poi molto e, pur avendo un nuovo ruolo, è stato bravo a mantenere lo stesso rapporto con chi come me lo ha avuto come compagno”. Hai detto di preferire il beach soccer al calcio. Quali sono le differenze per un portiere? “Sono tante. Nel beach soccer sei chiamato in causa molto più spesso, puoi fare una trentina di parate a partita. E poi sei anche assist man, hai un ruolo molto più importante rispetto al calcio”. Qual è il giocatore più forte che hai visto all’opera? “Bruno Xavier. Non c’è nessuno al mondo capace di fare la differenza in campo quanto lui”.