"E' bello per me giocare Italia-Francia a San Siro, è una sfida affascinante che chiunque vorrebbe disputare": chi parla è Filippo Inzaghi che a Milano è di casa. L'azzurro sente moltissimo questa sfida, è l'occasione per essere ancora protagonista nonostante l'età non più giovanissima. "E' vero, ho 34 anni - continua l'attaccante - ma è proprio adesso che sto raccogliendo le maggiori soddisfazioni sfatando il tabù secondo cui un centravanti a questa età non è più efficace". Inzaghi ha poi aggiunto: "Non si tratta di un testa a testa fra me e Toni, ma fra Italia e Francia. I nostri avversari hanno parlato molto, noi risponderemo sul campo, anche se abbiamo già dimostrato, nella finale mondiale così come in Champions League, che il calcio italiano è forte". Protagonista del mondiale vinto contro la Francia nella finale di Berlino, anche Gigi Buffon vive questa vigilia tra ricordi, certezze e speranze: "Dal pubblico di San Siro - dichiara il numero uno azzurro - mi aspetto il calore giusto e la spinta ulteriore per mandare il cuore oltre l'ostacolo. Vincere contro la Francia in questo periodo dell'anno, in cui solitamente abbiamo sempre faticato, sarebbe storico. La partita di andata del girone fu una storia a sè, essendoci loro superiori in lungo e in largo. Ora abbiamo smaltito la sbornia per la vittoria dei Mondiali e in una partita da dentro o fuori come quella di sabato l'Italia non deluderà. Abbiamo parlato con Trezeguet, ridendo della sfida. Ci conosciamo tra avversari tutti quanti e quindi sul campo non ci saranno strascichi delle dichiarazioni fatte dai francesi negli ultimi giorni". Le polemiche dei giorni scorsi sono acqua passata: "Ho un grande rispetto per la Francia - continua Buffon - ma nessuna paura. Quando noi ci sentiamo molto forti, va a finir male; quando gli altri tirano fuori frasi boriose e ci vengono a stuzzicare, la nostra reazione in campo è sempre la migliore. Aspettiamo la fine della gara per vedere chi riderà".