Ci giochiamo tutto in questi 90' o forse più. Due anni di programmazione, lavoro e sacrifici condensati in una partita che, a tutti gli effetti, rappresenta una finale. La spinta di un "Meazza" che sia avvia verso il sold out, la grinta dei nostri ragazzi, l'abbraccio di un'intera Nazione e la determinazione di un gruppo che vuole dimostrare di meritare questo traguardo. Saranno questi gli ingredienti di Italia-Svezia (ore 20.45, diretta Rai 1), una prova senza appello per l'intero movimento calcistico tricolore.
Il Mondiale è un traguardo obbligato per una nazionale come l'Italia, avvezza a fare la storia del calcio al pari di pochissime altre. Questo cammino è stato pieno di ostacoli, caratterizzato da un profondo (e necessario) rinnovamento del bacino tecnico dal quale pescare i migliori talenti del nostro calcio. Considerazioni, queste, che oggi devono cedere il passo alla "ragion di Stato" perché siamo al dunque, serve la vittoria.
L'apporto dei tifosi azzurri sarà il proverbiale ma quantomai necessario "12° uomo" ed in ciò ben depone il retaggio di San Siro, dove gli Azzurri sono usciti imbattuti da tutte le 26 apparizioni alla "Scala del Calcio" (22 v, 4 p), un particolare di certo non secondario nemmeno per Capitan Buffon che ha tenuto a sottolineare come «mi emozionerebbe che ogni tifoso allo stadio si spogliasse della maglia della propria squadra di club e indossasse solo il colore azzurro. Sicuramente una predisposizione all'accettare anche qualche sbavatura e qualche errore, che domani potremo compiere, farà sì che ogni giocatore possa sentirsi capito e aiutato dagli spettatori. Non bisogna approcciare la gara con uno spirito critico, questo farebbe solo del male. Poi dopo il novantesimo ci potrebbero essere i fischi e dovremmo avere l'umiltà di accettarli. Ma finché c'è speranza, un atteggiamento positivo del pubblico può darci una grossa mano». Il Ct Ventura ha invece focalizzato la propria attenzione sul corretto approccio al match, dettato da una scrupolosa analisi di quanto accaduto in campo venerdì volta anche a «prendere coscienza che abbiamo fatto delle cose e che ne potevamo fare molte di più. La tattica è importante, ma da sola non basta, come non bastano da soli cuore e determinazione. Le tre cose insieme ti garantiscono il successo». Il giallo rimediato a Solna rende indisponibile Verratti per stasera e questo porterà fisiologicamente ad adottare delle varianti: «qualcosa cambierò – annuncia il Ct - e speriamo di cambiare in meglio, ma questo lo vedremo alla fine della partita».
Servirà una partita da Italia, un match gagliardo e di elevato spessore tecnico-tattico. Il Mondiale è certamente un sogno ma anche e soprattutto un imperativo se rappresenti una storia come quella azzurra. Che sia la nostra notte, forza ragazzi!!!