Nazionale A

L’abbraccio dell’Italia alla città di Genova tra emozioni e il gol vittoria di Okaka

martedì 18 novembre 2014

L’abbraccio dell’Italia alla città di Genova tra emozioni e il gol vittoria di Okaka

L’amichevole di Genova e per Genova regala un abbraccio pieno di calore, ma non solo. “Le vite umane valgono più dei tre punti” recita uno dei tanti striscioni, i volti e l’impegno di questa Italia giovane e nuova racchiudono un futuro che ha qualcosa da dire. Spettacolo, emozioni miste al messaggio contenuto in questi novanta minuti. 
Bella partita tra Italia e Albania, realtà diverse che si incontrano per la prima volta, ma stasera unite da un solo obiettivo. Finisce 1-0 con un colpo di testa di Stefano Okaka, uno dei tanti esordienti della serata, ma soprattutto finisce con un’Italia che piace, che ha lottato su ogni pallone, che ha la freschezza e la spavalderia dei giovani, un’Italia che promette.
Squadra sperimentale, quella di Conte, con due debuttanti: Moretti e Bertolacci. Il primo esordisce in coppia con Bonucci (unico titolare in campo) al centro della difesa con Sirigu in porta e completata dai due esterni, De Sivestri a destra e Antonelli a sinistra; il secondo, invece, sulla corsia di sinistra del centrocampo a quattro con Cerci, Parolo e Aquilani, in attacco la coppia Destro-Giovinco.
Partita brillante da parte degli Azzurri, che al 12’ creano la prima occasione da gol con un  destro di Cerci deviato in angolo da Berisha. Seguono altre azioni pericolose targate Italia: un sinistro di Parolo bloccato in due tempi dal solito Berisha, una bella punizione rasoterra di Cerci per Giovinco che colpisce male, ancora Cerci al 34’ che sfiora il palo. Poi, al 37’, un errore difensivo libera Cikalleshi al tiro che colpisce il palo. Ma il vero protagonista è il portiere albanese Berisha, grande al 38’ su un sinistro dal limite di Bertolacci e ancora pronto su un sinistro a giro di Cerci in chiusura di tempo.
Un’Italia propositiva, che si impegna, che diverte i 25.000 spettatori del “Ferraris” in una partita speciale, dove si parla soprattutto la lingua dell’affetto e della solidarietà a tutta quella gente che sta lottando per uscire da un momento difficile.
Le emozioni non mancano. E così che si apre la ripresa: nel giro di un minuto prima Giovinco, su azione avviata da Cerci, lascia partire un tiro troppo centrale, e subito dopo Sirigu perde palla in area, ma l’Albania non ne approfitta. 
Gli undici di Conte ce la mettono tutta per farsi notare, per lasciare il segno. Soprattutto Cerci, che mette il piede in tutte le azioni più pericolose come al 17’ quando confeziona una splendida palla per Destro, ma la conclusione a girare dell’azzurro non è fortunato. Al 20’ primi due cambi: Matri al posto di Destro e Okaka, terzo debuttante della serata, al posto di Giovinco. 
Ci prova l’Albania al 23’ su punizione battuta da Memushaj, la palla rimbalza davanti a Sirigu che mette in angolo. E poi occasione per l’ultimo entrato, Okaka, ma Berisha para. Nella girandola delle occasioni si inseriscono altri due cambi: Bonaventura per Bertolacci e Perin, ennesimo esordiente, per Sirigu. 
Non mancano neppure tre fuori programma: a distanza di qualche minuto una dall’altra, tre pacifiche invasioni da parte di tifosi albanesi che cercano l’abbraccio dei loro beniamini. Quando mancano poco più di dieci minuti al termine, c’è spazio anche per Gabbiadini e per Acerbi, quest’ultimo nel giro azzurro dopo aver sconfitto una brutta malattia. Entra Acerbi, e la festa si concretizza con un colpo di testa di Okaka che bagna il suo esordio con un gol che non vale i tre punti, ma che in una serata come questa ha forse un significato più importante.