UEFA

La candidatura di Roma e dello stadio Olimpico per UEFA EURO 2020

giovedì 24 aprile 2014

La FIGC ha consegnato alla UEFA il dossier con il quale candida Roma e lo Stadio Olimpico come sedi di EURO 2020, il Campionato Europeo di calcio che tra 6 anni sancirà il suo il 60° anniversario attraverso un torneo itinerante in 13 città del continente. La candidatura italiana, che ha ricevuto un pieno sostegno dal Governo, da Roma Capitale, dal CONI e da tutte le componenti della FIGC, aspira all’assegnazione delle gare del primo turno e di una sfida ad eliminazione diretta negli ottavi o quarti di finale. Il dossier, che è stato coordinato dal Vice Presidente federale Demetrio Albertini, ha i suoi punti di forza nella tradizione del calcio italiano; nel valore universale di Roma e nelle straordinarie location a disposizione dei tifosi che prenderanno parte all’evento; nel ruolo dell’Italia e di Roma nel processo di unificazione europea; nella favorevole posizione geografica del Paese; nella qualità dell’accoglienza italiana e nella capacità ricettiva di Roma in varie tipologie di comfort; nel fascino dello Stadio Olimpico e nella funzionalità del suo modello organizzativo, come dimostrato in numerosi eventi nazionali e internazionali. Positivo anche il gradimento espresso dall’opinione pubblica, come emerge dai risultati di un sondaggio commissionato alla Doxa, in base al quale il 77.2% del campione intervistato apprezza il nuovo format dell’evento e il 73% è d’accordo sulla scelta di ospitare in Italia una parte delle gare. “Abbiamo l’ambizione – ha commentato il Presidente della FIGC Giancarlo Abete - di fare dell’Italia e di Roma un valore fondamentale per un ‘EURO for Europe’: il Paese e la Capitale rappresentano infatti a nostro avviso il riferimento migliore per sviluppare tutte le potenzialità dell’evento e raggiungere compiutamente gli obiettivi posti dalla UEFA. Candidando Roma vogliamo dare il nostro contributo per fare di questo torneo il più grande omaggio all’Europa che la storia sportiva possa ricordare”. “Partendo - ha aggiunto Albertini - da due candidature per diversi motivi non andate a buon fine, ci siamo messi al lavoro per preparare un dossier completamente diverso, che sinceramente riteniamo in grado di vincere. Abbiamo cercato di coinvolgere in tempi brevissimi tutti gli attori, dal Governo all’amministrazione di Roma Capitale, tenendoci in contatto anche con il Comune di Milano per coordinare insieme il lavoro sulla candidatura alla finale di Champions 2016. Sono molto orgoglioso di aver fatto il regista di una squadra tutta italiana composta esclusivamente da personale interno alla FIGC, che è stata in grado di elaborare un documento complesso e innovativo”. Il dossier italiano, che ha un totale di 210 pagine, è composto da 13 capitoli, 10 documenti addizionali, 17 garanzie, 3 contratti, 1 sondaggio, 20 mappe, 6 tabelle. Il logo che illustra la candidatura è stato creato dalla coppia Blue and Joy, due artisti italiani molto apprezzati anche all’estero, che hanno voluto testimoniare l’energia e la vitalità del nostro Paese e del calcio italiano. I capitoli sono così strutturati: 1) Introduzione e panoramica generale, 2) Vision, concept e legacy; 3) Responsabilità sociale e sostenibilità; 4) Aspetti politici ed economici; 5) Aspetti Legali; 6) Sicurezza; 7) Stadi, 8) Mobilità e trasporti; 9) Ricettività alberghiera e campi di allenamento; 10) Infrastrutture tecnologiche e di comunicazione; 11) Promozione dell’evento; 12) Aspetti Commerciali; 13) Aspetti organizzativi e operativi. Ogni Settore avrà, in fase di valutazione, un proprio peso ponderato: gran parte del giudizio finale (il 70%) si baserà sulla qualità di stadio e infrastrutture (Settori 6-10), rilevante (20%) sarà anche la considerazione del contesto economico-politico-sociale (4-5), mentre il giudizio sul concetto globale (1-3) e quello sugli aspetti operativi (11-13) avranno un rilievo del 5% ciascuno. Riguardo gli altri documenti presenti nel dossier, le garanzie sono impegni di carattere organizzativo sulle principali aree di interesse dell’evento sottoscritte dal Governo italiano. I contratti riguardano l’organizzazione dell’evento (‘Staging agreement’ sottoscritto da FIGC), il supporto ed ai relativi servizi della città (‘Host City agreement’ sottoscritto da Roma Capitale, contiene anche una dichiarazione di disponibilità di Aeroporti di Roma per i due scali cittadini), la disponibilità dello Stadio Olimpico e la conformità ai requisiti richiesti (‘Stadium agreement’ sottoscritto da CONI Servizi). Il sondaggio, che la UEFA ha richiesto a tutte le Federazioni candidate, è stato realizzato dalla Doxa su un campione nazionale e su un campione cittadino. Le mappe descrivono infine le principali aree della città interessate all’evento, lo stadio ed il sistema di trasporto nazionale. Nel dossier presentato dalla FIGC, vengono indicati 12 obiettivi, stilizzati con le maglie di 11 calciatori azzurri ed un arbitro: la priorità del calcio, in un Paese che vive di calcio e sa generare un entusiasmo unico, oltre a garantire uno Stadio e campi di allenamento (tra i quali anche di Lazio e Roma) di altissimo livello; la valorizzazione della tradizione sportiva di Roma, in grado dai Giochi ’60 alla finale di Champions 2009 di segnare un’epoca nei grandi eventi organizzati; la forza del calcio italiano quale base per valorizzare l’evento in termini di pubblico negli stadi e nelle Fan Zone e di fruitori di beni e servizi collegati; il valore dello Stadio Olimpico, sede di 1 finale Mondiale, 3 finali degli Europei, 4 finali di Coppa Campioni/Champions League, 1 di Coppa Uefa e 2 Giubilei degli Sportivi, oltre alle opportunità del Parco del Foro Italico, che ha una forte vocazione sportiva e ricreativa; il fascino delle Fan Zone individuate; l’eredità del torneo attraverso progetti che promuovano la memoria storica del calcio europeo; la promozione del calcio e della cultura sportiva anche attraverso il coinvolgimento degli studenti Erasmus; il calcio per l’integrazione europea e per l’inclusione delle differenti comunità nelle città sedi delle gare, partendo dalla vocazione multietnica e interreligiosa di Roma; la facilità dei collegamenti tra Roma e le principali città europee per agevolare i tifosi di tutta Europa a seguire le proprie squadre; la possibilità di far beneficiare l’evento del turismo non sportivo a Roma, che gode di 6,71 milioni di visitatori stranieri all’anno; la capacità di garantire un piano nazionale integrato per la sicurezza e una riconosciuta esperienza nel contrasto ai fenomeni di ambush marketing grazie all’opera della Guardia di Finanza; il modello organizzativo dello Stadio Olimpico, globalmente riconosciuto e apprezzato, che si è dimostrato vincente in occasione delle gare degli Azzurri, delle finali di Champions League, Coppa Italia e Supercoppa e di altri eventi sportivi internazionali. La UEFA sceglierà le 13 città sedi di EURO 2020 nella riunione del proprio Comitato Esecutivo già prevista per il 19 settembre.