Nazionale A

La prima volta di Amauri: “Io e Balotelli faremo cambiare idea alla Lega”

domenica 8 agosto 2010

La prima volta di Amauri: “Io e Balotelli faremo cambiare idea alla Lega”

“Sono la persona più felice del mondo, essere qui a Coverciano è un sogno che si realizza, un motivo di orgoglio. Dieci anni fa, quando sono arrivato in Italia, ero un signor nessuno: totalmente sconosciuto come calciatore. Qui, in questo campionato, sono diventato un giocatore importante e conosciuto. La Nazionale italiana la sognavo già da due anni”: il primo giorno di Amauri con la maglia azzurra è un mix di ricordi, di emozioni e di sorrisi.
I suoi obiettivi sono chiari, non c’è motivo di nasconderli: “Voglio far parte di questa Nazionale il più a lungo possibile, magari fino al Mondiale in Brasile del 2014. Non ho niente di cui vergognarmi ad essere qui, non sono mai stato un raccomandato – ha aggiunto Amauri rispondendo alle critiche provenienti dalla Lega Nord sulla sua chiamata in azzurro –. La mia convocazione, come quella di Balotelli, credo sia una bella opportunità per la Nazionale. Starà a noi far cambiare idea a certa gente. Non mi hanno dato fastidio le dichiarazioni arrivate in passato da altri giocatori azzurri: ognuno ha espresso le proprie opinioni, dunque le rispetto”.
Sulla mancata convocazione per i recenti Mondiali nessuna polemica: “Sinceramente speravo di andare in Sudafrica. Se dicessi il contrario, direi una bugia. Ma sapevo quanto sarebbe stato difficile, visto che l’arrivo in ritardo del passaporto ha complicato tutto. Era giusto che Lippi portasse avanti un gruppo su cui stava lavorando da due anni, dunque me l’aspettavo. Ma se sono qui adesso, lo devo anche a Lippi, un tecnico che ringrazierò sempre. Con me è sempre stato chiaro. E di parola”.
Chiusura sull’Inno di Mameli. “Lo conosco, però adesso non lo canterò Magari in futuro”. Un altro che in azzurro vive un sogno che si realizza è il cagliaritano Andrea Lazzari. “Se penso che per un periodo della mia vita – racconta - ho fatto anche il magazziniere part-time, per coltivare il sogno di diventare calciatore, oggi posso dire che quel sogno l'ho realizzato. In questo gruppo azzurro c'è tutto per fare bene, il giusto mix fra gente esperta e nuovi”.