Il programma delle squadre Azzurre in campo a novembre
11 novembre 2023
venerdì 28 maggio 2010
Gli Europei 2016 prendono la strada di Parigi: il Comitato Esecutivo UEFA, con una votazione di misura (7-6 a favore dei transalpini sulla Turchia, Italia eliminata al primo turno) ha premiato la candidatura sostenuta oggi dal Presidente della Repubblica Nicolas Sarkozy, che nel corso del suo intervento ha voluto sottolineare il clima positivo della competizione: “Ammiro il lavoro di Italia e Turchia. Non siamo candidati gli uni contro gli altri, ma gli uni vicini agli altri”. Un fair play ribadito anche dal presidente della FFF Jean Pierre Escalettes subito dopo il voto: “Ho un pensiero per i nostri amici della Turchia e dell'Italia, mi metto al loro posto. Buona fortuna al calcio italiano e al calcio turco”.
A dare l’annuncio, al termine di una mattinata nella quale le tre candidate avevano portato sulla scena la rispettiva idea di come avrebbe dovuto essere il proprio Europeo, è stato il presidente della Uefa Michel Platini, che comunque non aveva preso parte, come il primo vicepresidente Senes Erzik (Turchia) ed il presidente federale Giancarlo Abete, al Comitato Esecutivo. I 13 membri ammessi oggi al voto hanno subito proceduto ad una prima votazione tra le tre candidate, conclusa con un punteggio di 43 Francia, 38 Turchia, 23 Italia. Poi il ballottaggio definitivo con la vittoria 7-6 dei transalpini.
Dopo l’annuncio, il presidente Abete ha fatto il punto sull’esito del voto: “C’è amarezza, ma anche serenità: pur se sfavoriti, ci siamo giocati le nostre carte e accettiamo la decisione dell’Esecutivo. Vorrà dire che saremo più liberi di fare la nostra politica sportiva internazionale, non dobbiamo nulla a nessuno”. Il presidente ha voluto comunque confermare la positività della proposta italiana: “La nostra era una candidatura seria, avevamo lavorato a un dossier di qualità, abbiamo fatto una presentazione positiva. Evidentemente non siamo riusciti a trasferire la volontà di organizzare in Italia un campionato aperto a tutti i paesi europei; sono probabilmente prevalse altre indicazioni.”
Abete desidera poi ringraziare “il Governo, il Coni, tutta la struttura Figc, il Consiglio Federale, Paolo Maldini che ci ha testimoniato ancora una volta quanto sia affezionato al calcio italiano” ribadendo come oggi “si debba andare avanti a testa alta, pur se siamo amareggiati e delusi. L’Italia calcistica è abituata a gioire, ma è normale che qualche volta si soffra.”
Rispondendo alle domande dei giornalisti, Abete ha poi sottolineato la differenza rispetto alla decisione di Cardiff 2007, anche se “la delusione c’è sempre, quando si perde una finale o si perde l’assegnazione di un Europeo. Ma ritengo che il nostro paese è maturo per fare una politica sportiva autonoma e di grande spessore”. “Era comunque una sfida sportiva – ha ribadito il presidente - una competizione tra Federazioni e tale deve rimanere. Posso dire che il Governo ci ha dato tutte le garanzie necessarie”. Anche il Governo, tramite il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega allo sport Rocco Crimi, ha voluto dopo la cerimonia testimoniare di fronte alla stampa “l’apprezzamento al presidente Abete e alla sua struttura”.
Dopo il voto negativo, il lavoro fatto dall’Italia e dalla Federcalcio per la candidatura rappresenta, comunque, un patrimonio per il paese e per il calcio italiano, grazie al coinvolgimento del Governo, degli enti locali, di tutta la struttura sportiva italiana. Un patrimonio da cui partire anche per il futuro, come ha ribadito il presidente Abete: “Abbiamo messo in moto un lavoro di decine di amministrazioni locali, con il sostegno di tutte le componenti politiche, centrodestra e centrosinistra, e con quello dell’opinione pubblica che ha capito la nostra proposta: investimenti rispettosi dei sacrifici che decine di milioni di cittadini europei stanno facendo in questi momenti di crisi economica. Da presidente federale e da cittadino italiano, noi abbiamo presentato un’offerta compatibile con la situazione del nostro paese. Con orgoglio posso dire che il nostro paese lo ha capito e ha apprezzato. Saremo ora attenti allo stanziamento di 1.7 miliardi promessi dalla Francia”.