Il programma delle squadre Azzurre in campo a novembre
11 novembre 2023
giovedì 3 dicembre 2009
Nessun desiderio particolare riguardo le possibili avversarie da incontrare al Mondiale: il ct azzurro Marcello Lippi, alla vigilia del sorteggio che si svolgerà domani a Cape Town, ribadisce la volontà di voler lavorare senza pensare per ora agli avversari. “Non ho preferenze – ha commentato questo pomeriggio – riguardo le squadre da incontrare. Voglio una squadra che abbia qualità e compattezza e che provi a vincere con tutte le forze. Ci sarà tempo poi per studiare gli avversari che l’urna ci assegnerà”.
Sarà comunque un Mondiale più duro rispetto al 2006, perché, come sottolinea lo stesso Lippi “ci sono le africane più forti che giocheranno per la prima volta in casa e ci sono anche tutte le squadre che hanno vinto finora il Mondiale” (Uruguay, Italia, Germania, Brasile, Inghilterra, Argentina, Francia ndr).
Tornando con la mente alla “Confederations Cup” dello scorso anno, Lippi si dice “fortunato ad averne preso parte” ma poi ricorda che “chi ha vinto la competizione non ha mai fatto bene al Mondiale”. Quando gli vengono fatti i nomi delle favorite, il commissario tecnico azzurro concorda sul Brasile, ma invita a tenere presente la Spagna, “che ha vinto nel 2008 l’Europeo e che gioca un ottimo calcio”. Anche se, come ribadisce subito dopo, “tutte le formazioni qualificate al Mondiale saranno lì per giocarsela fino alla fine e saranno decisive componenti come la fortuna o gli eventuali infortuni dei calciatori”.
La questione clima, in vista di un Mondiale che, dopo Argentina ’78, sarà giocato in inverno, non preoccupa Lippi (“meglio così”), che guarda al campionato con la sola speranza “di avere i giocatori senza problemi fisici e poter lavorare insieme per 30/40 giorni”. Inevitabile anche la domanda su Totti, anche se il mister si limita ad un “a marzo si vedrà”.
Prima di chiudere un pensiero ai colleghi italiani: “Capello l’ho appena incontrato, ci siamo presi una birra insieme. Mi dispiace che non ci sia Trapattoni, lo dico come italiano, e anche per il lavoro che aveva impostato con l’Irlanda”. E un messaggio anche per l’assente Maradona: “Mi sarebbe piaciuto vederlo per salutarlo”.