Le Azzurrine fuori dall’Europeo. Corradini: “Usciamo a testa alta”
mercoledì 29 aprile 2009
“L’amarezza più grande è quella di non aver potuto difendere il titolo con la squadra che lo ha vinto”: in questa frase del tecnico Corradini c’è la sintesi del cammino percorso dalla Nazionale Femminile Under 19 nella seconda fase delle qualificazioni europee. Una sconfitta contro la Svizzera, una vittoria con la Romania, il pareggio di ieri (1-1) con l’Olanda: le Azzurrine sono uscite dall’Europeo. “Ma ce ne torniamo a casa a testa alta”, incalza Corradini. Eppure il sogno si interrompe troppo in fretta. Sulla bilancia, da una parte i novanta minuti regalati alla Svizzera, dall’altra i troppi infortuni, le condizioni dei campi, l’età troppo giovane di una squadra che, con queste premesse, forse di più non poteva fare.
Poco meno di un anno fa l’Under 19 festeggiava il titolo di Campione d’Europa, dopo la finale contro la Norvegia vinta con un rigore di Alice Parisi. Di quella squadra, strada facendo, Corradini ha perso tre pilastri, Fusetti, Bussu e Crespi, vittime di lunghi infortuni. Altre quattro hanno dato forfait alla vigilia della partenza con la Svizzera: “Regalare sette titolari – sottolinea Corradini – significa snaturare una squadra collaudata e mandare in campo ragazze, brave, che si sono impegnate alla morte, ma si sono anche trovate scoperte sul piano emotivo e dell’esperienza in campo internazionale. Per vincere il titolo dello scorso anno ci sono voluti tre anni di lavoro, un progetto che abbiamo portato avanti nel tempo con una programmazione ben definita. Prima della seconda fase, ero cosciente del fatto che avrei dovuto rinunciare a giocatrici importanti come Fusetti, Bussu e Crespi, ma non ero preparato alle altre defezioni che hanno lasciato il segno”.
Non cerca alibi, Corradini. Ma, per tracciare un bilancio, non può fare a meno di chiamare in causa i numerosi ostacoli incontrati lungo il cammino: “La prima partita contro la Svizzera l’abbiamo persa noi, regalando tre gol alle avversarie e sbagliando una serie di occasioni che potevano raddrizzare il risultato. Non siamo inferiori alla Svizzera, purtroppo è stato un problema legato alla mancanza di esperienza. Aggiungete che i campi non erano nelle migliori condizioni, un handicap per una squadra come la mia che punta più sulla tecnica piuttosto che sulla forza fisica. Ecco, questo è il quadro della situazione. Era più difficile riconfermarsi che vincere, e così è stato”.