L'indimenticabile trionfo dell'ItalFutsal targato 2014
lunedì 29 gennaio 2018
Cadere e saperci rialzare è un qualcosa di insito nella nostra storia, un paradigma di resilienza che è ben scolpito nel DNA degli italiani con lo sport che non fa di certo eccezione alla suddetta regola. Il trionfo degli Azzurri agli Europei di Futsal del 2014 d'altronde ne costituisce un esempio lampante.
La campagna continentale di Anversa partì nel peggiore dei modi, con una bruciante sconfitta inflitta ai nostri portacolori dalla non certo irresistibile Slovenia; una battuta d'arresto che minò pesantemente i propositi della vigilia, stante la formula del torneo che lasciava, allora come ora, poco margine di recupero. Eppure fu così che scoccò la scintilla.
L'Italia, assieme a Portogallo e Spagna, arrivava in Belgio col vento in poppa ed i necessari favori del pronostico. La reazione allo stop iniziale arrivò subito e fu netta: 7-0 all'Azerbaijan e primo posto nel girone. Seguì una vittoria sofferta contro la Croazia che portò Lima e compagni in una semifinale al cardiopalma contro i funamboli del Portogallo. Match tiratissimo, pirotecnico ed esaltante che fu archiviato per 4-3 da un'Italia proiettata così in finale assieme alla sorprendente Russia, capace di estromettere niente meno che i dominatori iberici.
Lo "Sportpaleis" di Anversa vibrava delle emozioni di 12.000 anime pronte ad assistere all'incoronazione della regina del Futsal europeo. Tutto o quasi accadde nella prima frazione di gioco. Capitan Gabriel Lima sbloccò subito il risultato in avvio ma un altro Lima, stavolta Eder, rimise il conto in pari prima del nuovo vantaggio azzurro a firma di Murilo, la cui storia personale è di quelle che soltanto lo sport sa scrivere così brillantemente, lui che soltanto all'ultimo fece capolino nella lista dei convocati per la massima kermesse continentale e che fu destinato ad imprimere il proprio marchio indelebile nella storia del Futsal azzurro. Sul finire del primo tempo Giasson siglò la terza rete per l'Italia, mettendo una seria ipoteca sul risultato finale. Come era lecito aspettarsi, la Russia attaccò all'arma bianca nella seconda frazione, schierando ad un certo punto anche un portiere di movimento ma tutto si infranse su uno stoico Mammarella. A metà della seconda frazione di gioco, corroborata anche dalla superiorità numerica, l'Italia andò più volte vicina al poker ma dovette subire un veemente forcing russo nel finale che mise a dura prova la difesa di Menichelli senza però sfondarne le barricate.
E fu trionfo...