Il programma delle squadre Azzurre in campo a novembre
11 novembre 2023
venerdì 18 giugno 2010
Aspettando il rientro di Pirlo, Riccardo Montolivo si gode il suo momento da titolare di questa Italia. Ad un anno di distanza dalla Confederations Cup, la Nazionale ha scoperto in lui un altro giocatore, sicuramente più a suo agio in campo e più determinato.
Stavolta non solo ha convinto la critica, ma soprattutto Lippi che ne ha tessuto elogi. “Sono soddisfatto – sottolinea l’azzurro - perché un anno fa qui non è andata bene per me e per la squadra. Sarei un presuntuoso se dicessi sia stato solo un problema di modulo e intesa. Io non sono riuscito a dare in precedenza quello che potevo. È una questione di maturazione e anche di modulo. La stagione con la Fiorentina e il cambio di posizione, più centrale, mi porta a sfruttare meglio le mie caratteristiche. L’esperienza in Champions ha fatto il resto ed eccomi qui finalmente in grado di poter offrire quanto gli altri e io stesso mi aspettavo”.
Funziona l’intesa con De Rossi: “Con Daniele ci siamo trovati subito bene. E dire che abbiamo giocato poche partite insieme. Sorpresa piacevole per entrambi, siamo entrati subito in sintonia: è bastato uno sguardo. Quando vado avanti io, copre lui e viceversa. L’intesa è andata molto bene. Anche Marchisio ci ha consentito col suo ruolo, in copertura, di fare una buona partita contro il Paraguay”. Su Pirlo: “Riprenderà sicuramente il suo posto perché è troppo importante per carisma, esperienza, qualità. Penso che possiamo coesistere. Io posso giocare più avanti, ma non sono un trequartista, perché non so giocare spalle alla porta. Da ragazzino Mandorlini mi faceva giocare più avanzato perché ancora non ero maturato fisicamente per stare in mediana. Andrea invece sa fare benissimo tutto: magari posso giocare io più indietro e lui più avanti. La decisione naturalmente spetterà a Lippi”.
Il c.t. continua a lavorare sodo su più soluzioni, tenendo sulla corda tutti. Montolivo commenta: “Ha lasciato il dubbio anche a noi, sul modulo. Penso sia una forza nostra poter cambiare, anche durante la gara. Non credo abbia ancora deciso, spero che mi riconfermi in quella posizione. In questi giorni è aumentata l’autostima, la voglia di andare avanti. La prima partita è sempre quella più carica di adrenalina. Questa la affrontiamo con più serenità. Sapendo anche che una vittoria non basta per passare il turno. E saranno due partite difficili, nessun risultato è scontato”.
Sulla Nuova Zelanda: “L’aggressività sarà fondamentale e imprescindibile, contro qualsiasi avversario. Però loro sono molto fisici: la strategia migliore sarà giocare palla a terra. Anche se occorre grande lucidità, perché col Paraguay ci aspettavamo una partita tatticamente diversa. E infatti nella ripresa siamo riusciti ad alzare il baricentro e renderci più pericolosi. Ma il problema del gol è nell’atteggiamento, non nel modulo”. Poi rivela: “Gilardino è ancora più carico della prima partita e oggi mi ha detto che diventerà capocannoniere del Mondiale. Glielo auguro. Speriamo fra lui e Pazzini di trovare il nostro Paolo Rossi, come dice Lippi. E secondo me Gila e Pazzo possono anche coesistere per caratteristiche”.