Nazionale A

Mancini: “Buona partita, ma la strada è lunga”. Donnarumma: “Portare la fascia un’emozione indescrivibile”

A 23 anni il portiere azzurro ha indossato per la prima volta la fascia da capitano. Esordio per Zerbin: “Un sogno che si avvera, non me lo aspettavo”. Spinazzola nell’undici iniziale per la prima volta dopo l’infortunio con il Belgio nei Quarti di finale dell’Europeo: “Per tornare al 100% dovrò fare una bella preparazione”

martedì 7 giugno 2022

Mancini: “Buona partita, ma la strada è lunga”. Donnarumma: “Portare la fascia un’emozione indescrivibile”

Il nuovo corso della Nazionale di Roberto Mancini prosegue in crescendo. Al pareggio incoraggiante con la Germania, fa seguito il successo sull’Ungheria di un ex compagno di squadra del Mancio, Marco Rossi. Una nazionale ostica quella ungherese, che all’Europeo aveva fermato sul pareggio Francia e Germania e che sabato a Budapest aveva fatto lo sgambetto all’Inghilterra. Non una vittoria banale quindi quella degli Azzurri, un 2-1 bugiardo viste le tante occasioni da gol mancate e la sfortunata autorete dell’altro Mancini, Gianluca, che ha reso più incerto il finale di gara: “E’ stata una buona partita – conferma il Ct - soprattutto nel primo tempo. Doveva finire con un margine più ampio, poi il loro gol ci ha messo un po’ di timore addosso. Eravamo anche un po’ stanchi e subire una rete in una partita già chiusa può metterti in difficoltà. E’ un’Italia piena di giovani che dovrà lavorare molto, la strada è lunga ma era importante vincere”

La lussazione del quinto dito della mano sinistra rimediata nel finale della gara con la Germania sembrava averlo messo fuori gioco, ma Gianluigi Donnarumma ha stretto i denti ed è sceso in campo indossando per la prima volta la fascia da capitano. A 23 anni un altro importante step nella carriera di quello che Mancini ha definito ‘il miglior portiere d’Europa’ e che anche con l’Ungheria si è fatto trovare pronto disinnescando due conclusioni di Sallai: “Portare la fascia da capitano è un’emozione indescrivibile, non ci sono parole. Per questa maglia si gioca anche senza un dito, devo ringraziare lo staff medico che mi ha aiutato perché con la mia voglia e il loro aiuto sono riuscito ad essere in campo”. La nuova Italia piace al numero uno azzurro: “Sapevano che dovevamo cambiare. Bisognava ripartire dai nuovi ragazzi, loro si sono messi a disposizione, hanno voglia di lavorare ed è questo lo spirito giusto".

Tra i volti nuovi c’è quello di Alessio Zerbin, che ha giocato gli ultimi scampoli di partita diventando il 45° esordiente sotto la gestione Mancini: “Il mio è stato un percorso lungo e tortuoso – racconta l’attaccante classe ’99 del Frosinone, di proprietà del Napoli – è un onore essere qui, non me lo aspettavo. Solo due anni e mezzo fa giocavo in questo stadio una partita di Serie C, arrivare in Nazionale è un sogno che si avvera”.

Da una prima volta ad un ritorno eccellente. Undici mesi dopo l’infortunio con il Belgio nei Quarti di finale dell’Europeo, Leonardo Spinazzola è tornato nell’undici iniziale dimostrando di avere ancora quella progressione in velocità che lo ha reso uno dei protagonisti della cavalcata trionfale dell’Italia a EURO 2020: “Il rientro in campo con l’Argentina ha spazzato via le poche paure che avevo, oggi ero tranquillo, sembrava fosse ieri l’ultima partita in Nazionale. Per tornare al 100% dovrò fare una bella preparazione, adesso al 70° minuto le gambe iniziano a cedere, ma è normale. Più gioco meglio è”.