Prandelli: “La Nigeria è forte, devo trovare la seconda punta giusta”
domenica 17 novembre 2013
Un’altra amichevole, l’ultima del 2013, e altri novanta minuti che serviranno a Cesare Prandelli per fare nuove verifiche a sette mesi dal Mondiale brasiliano. Domani sera con la Nigeria ci saranno delle novità rispetto all’undici che ha giocato con la Germania e dovrebbe trovare spazio anche Giuseppe Rossi, costretto a saltare l’amichevole con i tedeschi a causa delle febbre e della tonsillite che lo hanno debilitato durante i primi giorni di ritiro: “Rossi è pronto – ha confermato il Ct nella conferenza stampa della vigilia – e l’idea è quella di vederlo in campo dall’inizio. Vediamo per la formazione l'allenamento di stasera''.
Attuale cannoniere della Serie A, l’attaccante della Fiorentina è un giocatore fondamentale nello scacchiere di Prandelli: "E’ capace di giocare sia come prima che come seconda punta, si sa adattare e dettare i tempi. Di certo pensare di giocare con lui come unica punta significherebbe dover individuare due o tre giocatori che a centrocampo siano in grado di attaccare la difesa avversaria".
Da valutare anche l’impiego dal primo minuto di Balotelli, Montolivo, Marchisio e De Rossi: “Sui moduli ho le idee abbastanza chiare – ha ribadito Prandelli - anche se dobbiamo stabilire bene qual è il migliore: ora vediamo qual è la seconda punta giusta. Non vorrei parlare dei 23 che verranno in Brasile. In questo momento piuttosto mi interessa verificare il modulo tattico. In particolare, capire come dare densità al centrocampo, che sia in grado di difendere e attaccare. Parlare di 4-4-2 o 3-5-2 è solo un discorso di numeri in questo momento. Ogni partita costituisce un banco di riflessione”.
E il primo banco di prova è l’amichevole di domani, contro una Nigeria che ha appena festeggiato la qualificazione al Mondiale: “Ha almeno 10 elementi che giocano in Europa – ha spiegato il Ct - mi aspetto un avversario molto forte soprattutto sul piano fisico. Il calcio africano ha ormai messo le radici, facendo registrare un grande miglioramento tattico individuale, se non proprio collettivo. Hanno una grande capacità di reazione, e se la Nigeria arriverà al Mondiale con una buona forma fisica, potrà sicuramente fare la sua parte".
Non saranno tante le occasioni per provare nuovi giocatori e nuovi schemi in vista del Mondiale: “Faccio tanti esperimenti – ha sottolineato il Commissario tecnico azzurro - perché ho poco tempo: non aver avuto gli stage non è un problema, ma un dato di fatto. Certo, ne avessi avuti alcuni non avrei dovuto chiamare tanti giocatori e non saremmo incappati in certe figuracce, almeno nei risultati. Ora tutti pensano al campionato, poi al Mondiale saranno tutti tifosissimi. Mi piacerebbe più entusiasmo ora''.