Qualificazioni europee. A Kalmar arriva la prima sconfitta del girone
Azzurrini battuti dalla Svezia: doppietta di Almqvist e gol di Henriksson. Nicolato: “Troppa differenza nella preparazione, non potevamo fare di più”martedì 8 settembre 2020
Dieci mesi dopo il 6-0 rifilato all’Armenia lo scorso 19 novembre a Catania, la Nazionale Under 21 riprende il cammino nelle qualificazioni europee in casa della Svezia. Ma non è l’Italia che in cinque gare non ha mai subito gol segnandone 15; non è l’Italia che ha raccolto quattro vittorie e un pareggio, seconda in classifica con 13 punti a tre lunghezze dalla capolista Irlanda (che però ha disputato una partita in più). E’ un’Italia così diversa da quella che piace a Nicolato e da quella che i tifosi hanno applaudito fino ad oggi, che a Kalmar finisce sotto di due gol nel primo tempo, ne subisce un terzo nella ripresa e perde 3-0.
Una doppietta di Almqvist e una rete di Henriksson, un passivo pesante per la giovane Italia che tre gol tutti insieme non li aveva mai presi. Una squadra che, dopo un inizio alla sua maniera, si perde e nell’arco dei novanta minuti non riesce a dire la sua. Distratta in difesa, inconcludente in attacco (al punto da collezionare appena un paio di tiri in porta, entrambi con Cutrone), ma soprattutto troppo distante dalla preparazione fisica degli avversari, che con la vittoria di oggi tornano in ballo per la qualificazione.
LA PARTITA - Privo di Bastoni, Locatelli, e Kean, passati nella Nazionale maggiore, perso nelle ultime ore anche Frattesi per un risentimento al piede destro, Nicolato manda in campo una formazione rivoluzionata rispetto a quella vista giovedì scorso a Lignano Sabbiadoro in occasione dell’amichevole con la Slovenia. Dunque Carnesecchi, al rientro, in porta; in difesa Adjapong, Del Prato, Gabbia, Pellegrini, a centrocampo Maleh, Carraro e Zanellato, in attacco il tridente composto da Sottil, Pinamonti e Cutrone.
Contro una squadra chiusa a riccio come la Svezia non è facile prendere in mano la situazione e girare a proprio vantaggio la partita. Nicolato lo aveva messo in preventivo, aveva avvertito la squadra alla vigilia, ma certo non immaginava di trovarsi sotto di un gol dopo appena 12 minuti. Tanto ci mettono i padroni di casa ad approfittare di una disattenzione della difesa azzurra con un’azione innocua che si trasforma in una bruttissima sorpresa per l’Under. Avanza palla al piede Irandust, passaggio per Almqvist che, tutto solo al centro dell’area, spinge in rete senza nessuna difficoltà.
Forte del vantaggio, la Svezia – che non è un fulmine di guerra - prende coraggio e due minuti dopo il gol impegna Carnesecchi in una deviazione sopra la traversa. L’Italia fatica. I padroni di casa, reduci dalla sconfitta di misura (1-0) nella sfida con l’Islanda disputata venerdì a Reykjavic e con appena sei punti in classifica (che con questa vittoria diventano 9), interrompono puntualmente le iniziative azzurre, puntando sulle ripartenze per alleggerire la difesa. E proprio da una di queste arriva il raddoppio firmato ancora da Almqvist, che realizza al 29’ la prima doppietta della sua carriera.
La situazione si fa pesante. La superiorità tecnica degli Azzurrini è evidente, come lo è la mancanza di partite nelle gambe rispetto agli svedesi, che di gare di campionato ne hanno già giocate 18. Al 38’ cross dal fondo di Sottil per Cutrone, che non riesce a girare in porta. Scoraggiata dal doppio passivo, l’Under fatica a velocizzare la manovra e sfortunato è Cutrone al 40’ con una rovesciata che colpisce la parte alta della traversa. Ma a soffrire è soprattutto la difesa azzurra, che rischia al 43’ con Isterwood che fortunatamente non approfitta della ghiotta occasione.
Nella ripresa Nicolato lascia Maleh e Sottil negli spogliatoi e manda in campo Scamacca e Varnier con l’intento di dare più incisività alla manovra offensiva. Non funziona. La Svezia affonda che è una bellezza. Al 6’ da un’azione di calcio d’angolo nasce il terzo gol, un piatto destro di Henriksson che con tutta calma si sistema il pallone sul piede giusto e infila Carnesecchi.
Nicolato non crede ai propri occhi. Neppure quando Cutrone al 20’ calcia addosso a Dahlberg il primo vero tiro della partita. Allora il tecnico chiama altre due sostituzioni: dentro Sala e Casale, fuori Pellegrini e Adjapong. Al 29’ occasione per Pinamonti, che prova ad attaccare il primo palo, ma la girata è debole e non sorprende Dahlberg.
Il tecnico azzurro non ne fa però un dramma: “Direi che i ragazzi sono stati anche bravi – commenta al termine della partita – ho avuto netta l’impressione che non potessero fare di più. Troppa la differenza di preparazione nelle gambe, anzi si sono dati da fare fino alla fine. Adesso ci aspettano altri due impegni ad ottobre, sapevamo che la qualificazione in questo girone e con la lunga assenza dai campi sarebbe stata complicata”.