Domani sera a Madrid (ore 20.45, diretta Rai 1) si deciderà buona parte del percorso di qualificazione di Azzurri e Furie Rosse, ancora una volta contro dopo 11 mesi, stavolta per indirizzare in maniera forse decisiva gli esiti di quel Gruppo G che le vede in testa ex aequo dopo sei partite a quota 16 punti. Il regolamento concede infatti soltanto alla prima classificata di ogni girone il pass diretto per Russia 2018 mentre le otto migliori seconde saranno costrette a giocarsi in partite di playoff i restanti 4 slot riservati alla confederazione UEFA.
Italia e Spagna stanno attraversando un periodo storico molto similare, visto il profondo rinnovamento che contraddistingue entrambe. La Spagna di Lopetegui, dopo l'era d'oro del calcio iberico benedetta da una generazione di autentici fenomeni capaci di conquistare due Europei ed un Mondiale a cavallo il 2008 ed il 2012, ha intrapreso un processo di ricostruzione che ha portato alla luce un rinnovato spirito e una linea verde assolutamente promettente; sovrapponibile a questa parabola è quella riguardante la gestione Ventura caratterizzata da 11 esordi e da un notevole abbassamento dell'età media del gruppo.
Il coefficiente di difficoltà di questo match è altissimo. La Spagna ha più volte sbarrato la strada alla Nazionale nell'ultima decade e si conta un solo successo azzurro in trasferta, perdipiù datato 1949, in 10 incontri disputati in terra iberica. Nel computo generale l'ago della bilancia pende tuttavia in favore dell'Italia, seppur moderatamente, con 11 vittorie e 15 pareggi (l'ultimo dei quali proprio nel match dell'anno scorso) in 36 scontri diretti. Quello che però deve corroborare il nostro spirito è il rollino azzurro nella fase di qualificazione ai Mondiali, giunto a 33 risultati utili consecutivi da quell'ultima sconfitta risalente al 2004 (Slovenia-Italia 1-0).
Ci sarà bisogno della migliore Italia possibile, questo il mantra del Ct Ventura e dei senatori interpellati sul punto negli scorsi giorni. Una verità che non ammette controprova, un obiettivo ambizioso ma che è nelle corde di un gruppo sano, solido e pieno di talento come quello dei nostri portacolori.