Spettacolo a Liubljana, l’Italia esce a testa alta. Nicolato: “Sono orgoglioso, abbiamo dimostrato quello che siamo”
Azzurrini battuti 5-3 ai supplementari dal Portogallo al termine di una partita combattutissima. Le reti firmate da Pobega, Scamacca e Cutronelunedì 3 maggio 2021
L’Italia non ce la fa. Dopo 90’ tiratissimi e due tempi supplementari, l’Under 21 lascia l’Europeo ai quarti di finale, battuta dal Portogallo 5-3. Fa male questa sconfitta, ma gli Azzurrini escono a testa alta, dopo aver lottato con tutte le forze, senza mai mollare, nonostante la stanchezza, nonostante l’inferiorità numerica per entrambi i supplementari dopo l’espulsione di Matteo Lovato. E’ una sconfitta che pesa, ma non intacca il lungo ed esaltante percorso di questo biennio che il tecnico Paolo Nicolato, con le lacrime agli occhi, ha definito “indimenticabile”.
Italia-Portogallo non è mai stata una partita banale. Lo dicono i numeri, lo insegna la storia di queste due nazionali. Ma soprattutto parlano questi quarti di finale di un Campionato Europeo dal format anomalo, una sfida avvincente, ricca di gol, di colpi di scena, carica di qualità da parte delle due squadre, in particolare del cuore, del coraggio e dell’orgoglio della giovane Italia che cade e si rialza tre volte, che non molla mai. In svantaggio di due gol per la doppietta di Dany Mota, l’Under riapre la partita al 45’ del primo tempo con la rete di Pobega; nella ripresa subisce il 3-1 di Goncalo Ramos al 14’ e trenta secondi dopo realizza il 3-2 con Scamacca, fino al 3-3 di Cutrone a due minuti dal 90’. Poi, ai supplementari, decidono i gol realizzati al 108’ da Jota e al 118’ da Conceicao.
LA PARTITA – Valutate le condizioni del gruppo nei giorni di preparazione a Tirrenia, Nicolato si affida all’undici migliore e schiera con il solito 3-5-2 Carnesecchi in porta, in difesa al centro Del Prato, promosso capitano, Lovato e Ranieri esterni, a centrocampo Bellanova, Frattesi, Rovella, Pobega, Sala, in attacco la coppia Raspadori-Scamacca. Il Portogallo, reduce da una striscia di dieci vittorie consecutive, è avversario scomodo, una squadra che sa muovere la palla molto velocemente; ma anche l’Italia, in fatto di successi, non è da meno con undici vittorie, tre pareggi e una sola sconfitta nell’era-Nicolato. Senza contare i cinque titoli vinti nel 1992, 1994, 1996, 2000 e l’ultimo nel 2004.
Quella tra Italia e Portogallo è una sfida classica a livello di Under 21. Alla vigilia il tecnico ha chiesto di vedere in campo una nazionale coraggiosa, che non ha paura di nessuno, e gli Azzurrini cercano da subito di dare al loro allenatore la risposta che si aspetta. Dopo 4 minuti l’Italia recupera una palla importante, Raspadori prende l’iniziativa, ma i difensori portoghesi chiudono bene. Al 5’ Carnesecchi è bravo a mettere in angolo un tiro di Vitinha, ma per gli Azzurrini è fatale proprio l’azione dalla bandierina, quando Dany Mota con una rovesciata spettacolare aggancia il pallone e lo spedisce in rete sorprendendo la difesa azzurra.
Sei minuti e la partita è già in salita. Dopo un attimo di sbandamento, prima Bellanova – che colpisce male di destro – e poi Pobega – che carica un sinistro che finisce fuori di poco – ci provano, spostando il gioco offensivo sulle corsie laterali, cosa che mette in difficoltà i portoghesi.
Al 32’, però, ancora Dany Mota, in serata di grazia, sfrutta un altro calcio piazzato e, sull’appoggio di testa di Daniel Braganca, stoppa, si gira e mette sotto la traversa. Il 2-0 taglia le gambe all’Italia che, però, in questo biennio ha imparato a stringere i denti. E così fa anche questa volta, l’occasione è troppo importante per arrendersi. Tanto che, al 45’, Tommaso Pobega riapre la partita mettendo in rete da pochi passi una sponda di testa di Frattesi.
Sul 2-1 si va negli spogliatoi. E’ una gara bella, vibrante, soprattutto nei primi quindici minuti della ripresa. Al 9’ Raspadori serve in profondità Sala, palla al centro per Frattesi che da pochi passi colpisce benissimo di testa, ma Diogo Costa respinge. Al 14’ passa di nuovo il Portogallo che realizza il 3-1 con Goncalo Ramos, servito dallo stacco di testa di Queiros. Non è finita. Sul cambio di fronte, l’Italia accorcia le distanze: ottima palla di Raspadori, che trova Frattesi sulla destra, perfetto il cross basso da spingere in rete per Scamacca.
In difficoltà sulle palle alte, gli Azzurrini rischiano ancora al 23’, ma è bravo a salvare Ranieri sulla linea di porta. Al 30’ doppio cambio, servono forze fresche per dare velocità al gioco: Nicolato sostituisce Bellanova con Zappa e Pobega con Maggiore. E’ il momento di rischiare il tutto per tutto. E così c’è posto al 35’ anche per Sottil e Cutrone, con Sala e Rovella che rientrano negli spogliatoi. Proprio questi ultimi due diventato protagonisti di un pareggio meritatissimo: a due minuti dal 90’ Sottil punta due avversari, serve Cutrone che ruba il tempo sul primo palo e di esterno destro realizza una rete pesantissima, il 3-3 che porta ai supplementari.
Che purtroppo per l’Italia iniziano male. Già ammonito, Lovato riceve il secondo giallo per fallo su Dany Mota e viene espulso. Azzurrini in dieci, mentre nel frattempo Nicolato è ricorso al sesto cambio concesso dall’arbitro con l’ingresso di Ricci al posto di Scamacca. La stanchezza si fa sentire da entrambe le parti e l’Under, in inferiorità numerica, ha il compito più difficile da portare a termine. Infatti al 108’ il Portogallo passa di nuovo in vantaggio: Jota si inserisce tra Frattesi e Zappa e supera Carnesecchi.
L’Italia è chiamata a rialzarsi per l’ennesima volta: ci prova Cutrone con un taglio sul primo palo, ma il tiro è fuori di un soffio. E al 118’ arriva il gol di Conceicao che mette la parola fine a questa notte comunque indimenticabile. L’Italia torna a casa e il Portogallo va in semifinale, dove giovedì affronterà a Maribor la Spagna.
Pesano, in chiusura, le lacrime e le parole di Paolo Nicolato: “Innanzitutto voglio fare i complimenti – dichiara il tecnico – ai nostri avversari, il Portogallo ha dimostrato di essere una grande squadra. Ma voglio farli anche ai miei ragazzi per il cuore, per il coraggio che ci hanno messo giocando una grandissima partita. Sono orgoglioso di loro, è stato un biennio indimenticabile. Abbiamo fatto tutto quello che dovevamo e potevamo fare, abbiamo dimostrato quello che siamo. Per molti di loro questa è stata l’ultima partita, faccio anche fatica a parlare. Non ho rimpianti”.