Tutte le dichiarazioni degli Azzurri del Calcio a 5 Campioni d'Europa
domenica 9 febbraio 2014
Con una prestazione sontuosa, la nazionale italiana di futsal ha battuto 3-1 la Russia e si è laureata campione d’Europa per la seconda volta nella sua storia. Ecco le dichiarazioni raccolte al termine della finale dello Sportpaleis di Anversa.
Roberto Menichelli, Ct Italia
Sulle sensazioni provate a caldo, subito dopo il fischio finale. “E’ un’emozione forte, molte forte, e che allo stesso tempo è difficile da spiegare. Di sicuro è la più grande soddisfazione da quando sono allenatore. Il mio primo ringraziamento va i ragazzi, che sono stati ancora una volta eccezionali”.
Sulla perfezione della partita giocata dagli azzurri. “Abbiamo fatto bene ovunque: sulle palle ferme (da dove è arrivato il gol di Lima che ha sbloccato la partita, n.d.r.), ma anche dal punto di vista tecnico e sotto il profilo fisico. Abbiamo abbinato qualità tecnica a forza e carattere: è stata una partita ben giocata e che per questo merita la medaglia d’oro”.
Sulla chiave del successo. “Il lavoro di gruppo è la ragione di questa vittoria. E quando parlo di gruppo intendo tutti, perchè la nostra è una grande squadra formata dai giocatori, dallo staff tecnico, dai dirigenti che ci aiutano nelle singole valutazioni, dalla Divisione Calcio a Cinque e dalla FIGC che ci supportano e ci fanno stare bene”.
Te lo saresti mai aspettato prima di partire per il Belgio? “Prima di partire per il Belgio non sapevo se saremmo riusciti a vincere il Campionato Europeo, ma sapevo di avere una squadra in grado di farlo”.
Gabriel Lima, capitano dell’Italia e autore del primo gol.
Sulle emozioni provate alla fine della gara. “Non so dire cosa abbiamo fatto. E’ strano dirlo, però abbiamo avuto dei segnali che il torneo fosse dalla nostra parte. La Coppa voleva venire da noi e noi ci siamo aggrappati a lei, portandola a casa”.
Sulla sua prestazione personale. “Voglio sottolineare ancora una volta i meriti del gruppo e a conferma di questo c’è il fatto che Murilo, uno degli ultimi arrivati in Nazionale in ordine di tempo, abbia realizzato un gol importantissimo. Io, prima della semifinale, sapevo che potevo dare di più e credo che in queste due partite ci sia riuscito, dando una scossa al gruppo”.
Te lo immaginavi così questo momento? “Non potevo immaginare che potesse essere così emozionante, ma tutto il resto l’ho pensato proprio così: da quando sono usciti i gironi avevo l’idea fissa che stavolta sarebbe stato possibile vincere il titolo”.
Sugli italiani accorsi allo SportPaleis. “Grazie ai tifosi perchè eravamo in Belgio, ma è come se avessimo giocato in casa”.
Murilo Ferreira, laterale dell’Italia e autore del secondo gol azzurro.
Siamo campioni d’Europa, ci credi? “Certo, l’avevo detto fin dall’inizio che potevamo farcela. Tutti dicevano che sarebbe stato difficile, ma io credevo nelle nostre possibilità, e adesso è tutto vero”.
Sul pensiero al momento della rete, la prima con la maglia della Nazionale. “Ho pensato che essendo capocannoniere in Serie A, tutti si aspettavano da me più gol. Io però avevo promesso che avrei segnato al momento giusto e così è stato”.
La dedica. “Ai miei genitori che mi sono sempre vicini”.
Stefano Mammarella, portiere sull’Italia
Il giudizio sulla finale. “Una partita stupenda, si dice che la perfezione non c’è…Però in questa finale secondo me siamo stati perfetti. L’incontro di boxe lo abbiamo vinto, c’è stato un grandissimo ko dell’Italia alla Russia”.
Su un Europeo iniziato con l’errore con la Slovenia e chiuso in trionfo. “Meno male che ho fatto quell’errore, almeno siamo riusciti a capire che cosa vuol dire andare in campo e giocare meglio. Mi rendo conto solo ora che siamo riusciti a salire quegli scalini e alzare questa coppa stupenda”.
Sulle sensazioni. Provo tantissima felicità, qui c’è un gruppo fantastico. Il mister ha creato qualcosa di speciale, lui ci ha creduto sin dall’inizio, da quando abbiamo perso l’Europeo in Ungheria nel 2010. Ha tirato su dei ragazzi giovani, il merito è suo e di tutti i giocatori che ce la mettono tutta quando scendono in campo…fino all’ultima goccia di sangue.
Sergio Romano, giocatore Italia
Il commento a caldo. "E’ una gioia incredibile. Daje! Obiettivamente ci credevamo dal primo giorno, la Slovenia è stata per assurdo un aiuto per noi perché abbiamo fatto veramente gruppo. E’ bellissimo, è stata la miglior partita dell’Europeo, perfetta: ce lo meritiamo perché abbiamo fatto un gran lavoro".
Sulla dedica. "Ce l’ho: nello sport, ci sono tante persone che aiutano e sostengono e tante altre che come c’è una possibilità sono lì pronte a mettere in dubbio tutto. La dedica è quindi per quelli che ci hanno creduto meno. I cavalli si sono sempre visti all’arrivo: perché essere prevenuti? Noi ci credevamo, le persone che ci hanno sostenuto meno si meritano questa vittoria perché ci hanno aiutato anche loro".
La sensazione di essere campione d’Europa. "Posso dirlo domani adesso non è chiara, non è facile assimilarla come cosa. E’ bello, molto bello".
Sui tifosi nel palazzetto a incitare l’Italia. "E’ stato assurdo, bellissimo. Tantissimi messaggi di persone mai viste, che ci imploravano per avere dei biglietti e volevano esserci. Non dico che giocavamo in casa ma erano tanti a tifare per noi. Sono stati fantastici loro e siamo stati fantastici noi".
Marco Ercolessi, giocatore Italia
Le dediche del titolo. “Voglio prima di tutto fare i ringraziamenti a tutte le persone che ci sono state vicine. La mia ragazza e futura moglie, perché le ho promesso che se vincevamo l’Europeo ci sposavamo, alla mia famiglia e alle persone che ci hanno sostenuto. Quello è il ringraziamento maggiore che posso fare”.
L’aneddoto. “Ho fatto una scommessa con Luca Leggiero. Prima della partita, durante lo snack, gli ho detto di scrivere il risultato della finale. Lui lo ha scritto su un fazzoletto e io non lo ho aperto finchè non sono rientrato nello spogliatoio. L’ho letto pochi minuti fa e c’era scritto 3-1 per noi…è incredibile. Siamo troppo coesi, siamo troppo uniti, siamo troppo forti!”.
Sulla finale dell’Italia. “Oggi è stata una partita giocata ad alto livello, l’abbiamo presa in mano e abbiamo dimostrato che siamo una squadra che gioca, soprattutto una squadra. Voglio dire alle persone che all’inizio c’hanno criticato, io stesso sono passato da portaborracce a campione d’Europa, che ci stuzzicavano, che purtroppo per loro il nostro gruppo è unito e non dà peso ai fattori che vengono dall’esterno. Siamo contentissimi”.