Nazionale A

Ventura: “La partita con la Germania ci deve aprire una finestra sul futuro”

lunedì 14 novembre 2016

Ventura: “La partita con la Germania ci deve aprire una finestra sul futuro”

“Sarebbe stato meglio giocare una partita meno impegnativa, incontreremo la squadra campione del mondo: è vero che hanno qualche giovane, ma sono figli della loro programmazione decennale. E' una gara difficile che va interpretata, il vero problema è quello che ci dirà questa partita”: dall’amichevole di lusso contro la Germania, che si giocherà domani sera allo Stadio ‘Giuseppe Meazza’ di Milano, Gian Piero Ventura si aspetta indicazioni in chiave futura.

“Mi dispiace – ha proseguito il ct nella conferenza stampa della vigilia - anche perché nel momento in cui devi incontrare la Germania vorresti avere un paio di giorni in più per prepararla. E invece noi siamo arrivati ieri mattina, quindi in realtà abbiamo solo 24 ore e non sono molte. Ma sfruttiamo questa gara per quella che è, una possibilità di verifica importante. So che in Italia il risultato conta e inciderà anche nei giudizi, ma insieme al risultato per me contano lo spirito, l'interpretazione, la lettura di situazioni: cerchiamo di fare passi avanti sotto questo aspetto. La partita di domani ci deve aprire una finestra sul futuro, non è il futuro”.
  
Senza scendere nei particolari, dopo aver ufficializzato la conferma di Belotti contro la Germania, Ventura ha fatto capire che difficilmente riproporrà il 4-2-4 adottato in Liechtenstein: “Non abbiamo nessuna paura di prendere una batosta, vogliamo vincere la partita se ci riusciamo. Vaduz ci ha fatto capire che c'è la possibilità di giocare in un altro modo, ma bisogna avere il tempo di farlo. Contro la Germania non avremo timore, però dobbiamo tutelare il nostro piccolo patrimonio sperando che diventi un grande patrimonio. Giocherà chi al momento ci darà maggiori garanzie; non ci sarà uno stravolgimento, solo qualche cambiamento, ma finalizzato al modulo che utilizzeremo. Dobbiamo verificare Candreva ed Eder, diversi giocatori che hanno un piccolo problema. Non è una partita fra amici in cui facciamo giocare altri undici giocatori rispetto a Vaduz. Tutti quelli che sono qui, se li abbiamo convocati, li riteniamo meritevoli. Se schiero, ad esempio, una difesa a tre, devi prendere uno che non ha giocato sabato perché c'è un centrale in più. Abbiamo sei sostituzioni, non dico che le faremo tutte, ma qualcosa faremo. Comunque, schiereremo la squadra migliore”.

Tre successi, un pareggio e una sola sconfitta nell’amichevole contro la Francia, il primo bilancio del cittì è positivo: “Sono orgoglioso di essere qui. Chi fa questo lavoro non può mai guardare indietro, deve guardare sempre avanti. Abbiamo fatto tre trasferte e vinte e tutte e tre, poi abbiamo pareggiato in casa con la Spagna. Se avessimo vinto, sarebbe stato il top. La partita con Israele è passata come una normalità, ma le ha vinte tutte tranne che con noi. Sono soddisfatto non solo per i risultati, ma per la disponibilità incontrata”.

Nel corso della conferenza stampa, Ventura ha affrontato anche l’argomento futuro. Il Commissario tecnico ha chiesto che il prossimo campionato di Serie A inizi il 13 agosto: “Egoisticamente – sottolinea Ventura - dico che due domeniche di campionato non erano molte prima della partita con la Francia. Mentre mi presentavano siamo andati in campo, abbiamo perso 3-1 e si è parlato di disastro. Questa è la cultura che c'è qui, non mi piace, ma è così e non si potrà mai cambiare.

E' vero che ci sono giovani e questa è la strada per il futuro, ma è altrettanto vero che vanno gestiti e tutelati per poi farli diventare punti fermi della nostra nazionale. Ho chiesto di giocare tre domeniche di campionato prima di incontrare la Spagna nella sfida decisiva, ma mi hanno detto di andarmi a ricoverare, quindi vanno bene due. Iniziare il campionato prossimo il 13 agosto? Perché no, giocano tutti. Noi siamo un po' schematizzati. E' interesse nazionale, diciamo, giocarsela ad armi pari, poi se perdiamo ha parlato il campo. Del resto per raggiungere grandi obiettivi devi creare i presupposti. E' il sistema che va cambiato. La Germania, dopo un grande fallimento, ha iniziato una grande programmazione. Le cose non nascono per caso".