Nazionale A

Ventura: “Prima pensiamo a battere il Liechtenstein, poi ci concentreremo sulla Spagna”

sabato 10 giugno 2017

Ventura: “Prima pensiamo a battere il Liechtenstein, poi ci concentreremo sulla Spagna”

“Abbiamo l'obbligo di vincere facendo il maggior numero di gol, è doveroso. Ma parlare di goleada è poco corretto”: alla vigilia del match di domani sera a Udine contro il Liechtenstein, il Commissario tecnico Gian Piero Ventura parla chiaro. L’obiettivo principale sono i tre punti e l’Italia ha dalla sua una tradizione favorevole: a Udine non ha mai perso, nei precedenti sette incontro disputati al “Friuli” ha infatti ottenuto cinque vittorie e due pareggi.

Sarà l’ultima sfida prima di quella che attende il 2 settembre gli Azzurri a Madrid, in casa della Spagna. “A livello internazionale – prosegue il ct - è difficile trovare squadre che fanno goleade, lo stesso Liechtenstein le subisce solo a settembre, ma a maggio e giugno non prende più di 2-3 gol. E non ricordo goleade importanti nel calcio attuale, le uniche quattro degli azzurri risalgono al 1926. Questa partita ci dà la possibilità di andare su quella giostra, di giocare la partita delle partite (quella con la Spagna il 2 settembre ndr), quindi dobbiamo essere attenti e bravi. Ma facciamo una cosa alla volta, poi ci penseremo. Resto dell'idea che niente ci è precluso, in Spagna ce l'andremo a giocare”.

 Sulla formazione di domani al Friuli, Ventura ha annunciato che giocherà da titolare Pellegrini. “Se è stato convocato – sottolinea - vuol dire che ha dato segnali di voler far parte di questo gruppo. E' uno dei tanti, ora sono venuti lui e Conti. Pellegrini domani gioca, mi auguro di poter dare una possibilità anche a Conti. Ma questo fa parte del percorso di cui si parlava. Ce ne saranno altri di esordienti, ci sono giocatori di grande prospettiva in rampa di lancio, questa è la strada giusta”.

 E a chi gli fa notare che forse a centrocampo la coperta è corta in prospettiva futura, il ct replica: “Non sono preoccupato in generale e non lo sono nel particolare. Abbiamo fuori Parolo, Verratti e comunque in questi dieci mesi abbiamo costruito qualcosa di importante: se faccio un elenco di giocatori sotto i 25 anni, c'è una rosa completa di gente che ha già messo piede in Nazionale. E poi ci sono quelli che hanno giocato contro San Marino che hanno dimostrato di volerci essere. Quando i frutti di questo lavoro saranno risultati copiosi lo sa solo un indovino, ma se l'Italia andrà al Mondiale sarà una sorpresa e, proseguendo questo lavoro, sarà una delle favorite se non la favorita agli Europei successivi”.
 Fra i giovani che aspirano ad affermarsi in azzurro ci sono anche i vari Donnarumma, Scuffet e Meret, ma oggi il numero 1 resta ancora Gigi Buffon, alla prima partita dopo la finale di Cardiff. “Ho l'entusiasmo di sempre – garantisce il portiere - anche dopo la sconfitta della Juventus in Coppa. Nello sport ci sono vittorie e sconfitte. Gli stimoli ci sono, altrimenti non sarei un capitano. Si impara più dalle sconfitte che dalle vittorie: a Cardiff, nel pre gara, c'è stato troppo ottimismo”.

Adesso Buffon pensa solo alla Nazionale e alla Spagna: “Italia e Spagna si sono incontrate tante volte e la Spagna ha sofferto - ricordato - e noi abbiamo dimostrato di sapercela giocare”.
 
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